The Others
Apri gli occhi
Tesis (Tesi)
Agora
Dopo il sorprendente esordio con Tesis e la conferma
di Apri gli occhi il giovane cineasta spagnolo di origini cilene
Alejandro Amenábar conferma di essere la nuova stella del cinema iberico con The
Others, thriller di marca soprannaturale con inquietanti venature
orrorifiche. L’ultimo film di Amenábar è ambientato a metà anni Quaranta
nell’isola di Jersey, in un’austera magione isolata in mezzo alla nebbia nella
quale vivono Grace,
in attesa del marito impegnato al fronte, ed i suoi due figli Anne e Nicholas.
Una mattina alla porta della casa bussano tre servitori: la matura e serena
Mrs. Mills, il vecchio e taciturno Mr. Tuttle e la giovanissima Lydia, muta per
un imprecisato trauma occorsole anni prima. Assunti da Grace, rimasta priva di
servitù, i tre domestici apprendono subito le poche ma rigide norme che
regolano la vita della casa: prima di aprire ogni porta la precedente deve
essere chiusa, inoltre le stanze vanno mantenute in stato di semioscurità
perché i due figli di Grace sono fotosensibili. Il ménage domestico, che
sembrava turbato e strano fin dall’inizio, con lo scorrere delle sequenze
diventa sempre più claustrofobico ed ossessivo, soprattutto per Grace, che
avverte suoni molesti provenienti dai lati nascosti della casa e presenze
minacciose nell’oscurità che ne avvolge gran parte delle stanze. In The others l’allusione alle ‘entità’,
ai non meglio specificati ‘altri’ che vivono nella casa con la famiglia ed i
tre domestici cade quasi per caso dalle labbra della piccola Anne, che afferma
di aver conosciuto un bambino di nome Victor, i suoi genitori ed una vecchia
dall’aspetto repellente. A nulla serviranno gli sforzi di Grace per trovare le
‘presenze’ insediate nella casa: mentre la tensione nervosa da parte della
donna va in crescendo, i tre servitori sembrano meditare oscuri piani per
l’immediato futuro. I molteplici punti oscuri di The others saranno sciolti
solo nel finale con un rovesciamento efficace e sorprendente che ricorda non poco
l’espediente narrativo utilizzato da M. Night Shyamalan
per chiudere Il sesto
senso – anche gli altri due titoli del giovane regista iberico
mostravano la sua predilezione per le chiuse spiazzanti e ad effetto –. The others
riesuma in modo inquietante ed
originale il soprannaturale fascino delle ghost stories con relativa
dimora ‘infestata’ dai fantasmi: il principale punto di forza della pellicola,
come sua maestà Alfred Hitchcock insegna, è la suspense, in labile ma
irresistibile crescendo dalla prima all’ultima sequenza. Nel cast, neanche a
dirlo, l’interpretazione di Nicole Kidman,
perfettamente a suo agio nei panni di un’algida ed irreprensibile (anche un po’
bigotta) giovane signora inglese del dopoguerra, per quanto sopra le righe nei
momenti di maggior tensione. Il terzo film di Amenábar, il primo diretto
in lingua inglese, è stato prodotto da Tom Cruise e girato
prima dell’inizio delle riprese di Vanilla Sky di Cameron Crowe, remake di
Apri gli occhi ed
interpretato dallo stesso Cruise in coppia con Penélope Cruz. All’ultima
Mostra del Cinema di
Venezia, nel cui ambito è stato presentato in concorso, The others
ha avuto un’accoglienza contrastante da parte della critica di settore.The Others – Los Otros, regia Alejandro Amenábar, con Nicole
Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston; drammatico/thriller;
Fran./Spa./Usa; 2001; C.; dur. 1h e 44’
Voto
7½