Identità
Regia di James Mangold
Cast: John Cusack, Ray Liotta, Amanda Peet, Alfred Molina, Clea DuVall, Rebecca De Mornay; thriller; Usa; 2003; C.
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Kate & Leopold
Identità
Quando l'amore brucia l'anima
Innocenti bugie
Nell’infuriare
della tempesta, sotto una pioggia battente, i dieci protagonisti di Identità si
ritrovano inchiodati in un squallido motel sperduto nel Nevada, senza
possibilità di comunicare col mondo esterno e con un assassino implacabile che
intende ucciderli uno dopo l’altro. Lo schema narrativo, ça va sans dire,
è ampiamente collaudato e messo a punto addirittura da Agatha Christie nel
letale meccanismo di Dieci piccoli indiani, ma con lo scorrere della storia
si rivelerà quanto meno fuorviante, dato che il mistero centrale di Identità
è per così dire di secondo grado, un giallo puramente metanarrativo che
nasconde al suo interno quello ‘reale’ e di cui James Mangold ci
svelerà la soluzione soltanto in dirittura d’arrivo, quando ormai i giochi veri
e propri sembrano fatti. Alcuni dei personaggi stessi (evitiamo di offire
dettagli in merito) riveleranno non pochi lati oscuri nel procedere della
trama: un’attrice sul viale del tramonto, una tipica famiglia felice americana
(lui, lei ed il figlioletto di lei da precedente matrimonio), l’autista
dell’attrice (ex poliziotto che ne ha viste troppe), una coppia di sposini
in fuga d’amore, una prostituta che sta per ricominciare una nuova vita, un
ruvido agente di sorveglianza, il suo detenuto psicopatico ed il sedicente
direttore del motel. Quando il primo sangue comincia a scorrere con
premeditazione i sopravvissuti cominciano ad indagare per le camere del motel
da uno scenario del delitto all’altro, in un crescendo di efferatezze e con la
tempesta che continua ad infuriare nel buio: nonostante non sembrino avere
niente in comune tranne la trappola per topi in cui sono concluiti in modo
apparentemente casuale, i protagonisti si scopriranno legati da un inquietante
dettaglio anagrafico, un’identità, appunto, che si rivelerà fondamentale per lo
scioglimento del mistero. Schizofrenico thriller orrorifico d’indubbia
efficacia, Identità procede
rimescolando le carte del mazzo ad ogni nuova sequenza, imbrigliando lo
spettatore nella claustrofobica ambientazione e confondendolo con colpi a
sorpresa a ripetizione fino all’ultimo fotogramma. Cerebrale exercice
du style o mortale meccanismo ad orologeria? Il dubbio resta nell’aria,
ma propendiamo per la seconda ipotesi...
Identità - Identity, regia di James Mangold, con John Cusack, Ray Liotta, Amanda Peet, Alfred Molina, Clea DuVall, Rebecca De Mornay; thriller; Usa; 2003; C.; dur. 1h e 30'
Voto
7½
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