L'uomo senza ombra
Basic Instinct
Atto di forza - Total Recall

Prende avvio nel mezzo di una notte, L'uomo senza ombra di Paul Verhoeven: mentre il suo staff sta tranquillamente riposando il geniale e spregiudicato scienziato Sebastian Caine trova la chiave di volta per rendere stabile il siero dell'invisibilità messo a punto insieme ai suoi assistenti. L'indomani tutto è pronto per applicare il procedimento di ritorno dalla fase di transizione bioquantica ad una cavia già invisibile: l'esperimento è coronato dal successo e come per magia vediamo riformarsi dal nulla apparente le ossa, i muscoli, i nervi ed infine il tessuto epiteliale di uno scimpanzé. In pratica il lavoro di ricerca della squadra di Caine sarebbe così concluso, ma l'arrogante scienziato non sa resistere alla tentazione di fare il passo successivo testando il siero su un soggetto umano, ovvero su se stesso. Assistiamo quindi al miracolo della materia che progressivamente perde visibilità fino a scomparire: del protagonista resta solo la voce e la sostanza, ma il suo corpo perde la propria ombra, non oppone la minima resistenza alla luce al punto che per dormire deve coprirsi la testa con teli scuri, perché anche le sue palpebre sono diventate invisibili. Quando l'antidoto del siero non sortisce effetto, nel carattere naturalmente arrogante ed egocentrico di Caine si fa strada il desiderio di avvantaggiarsi dell'impunità virtuale assicuratagli dalla sua particolare condizione: a quel punto il suo intero staff diventa un bersaglio in vista da eliminare. Il regista di Atto di forza e Basic Instinct offre ne L'uomo senza ombra una fedele rilettura de L'uomo invisibile di H.G. Wells, aggiornando sotto il versante scientifico il capolavoro dello scrittore inglese e rappresentando con efficaci effetti speciali le fasi intermedie di passaggio dal visibile all'invisibile (e viceversa). Verhoeven trova anche il tempo per citare trasversalmente La finestra sul cortile di Hitchcock: proprio l'attitudine voyeuristica del protagonista prelude infatti al primo fatidico passo della soglia dell'immoralità, innescata ovviamente dalla possibilità di commettere ogni genere di delitto senza essere visto - e senza il peso morale di doversi guardare allo specchio -. L'uomo senza ombra accelera il proprio ritmo interno progressivamente: la prima parte di marca scientifica e fantastica prepara la sterzata finale verso un thriller stringente e senza un attimo di respiro, con colpi di scena a ripetizione che si succedono fino ai titoli di coda. Buona nel complesso la prova degli attori: su tutti un ambiguo Kevin Bacon ed una grintosa Elisabeth Shue.

Voto 7