The Blues Brothers
Regia di John Landis
Cast: John Belushi, Dan Aykroyd, Cab Calloway, Ray Charles, Aretha Franklyn; comico/musicale; Usa; 1980; C
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The Blues Brothers
Blues Brothers - Il mito continua
Ci sono i film ed i cult movies, e The Blues Brothers appartiene
decisamente alla seconda categoria: se, parafrasando Calvino, un classico è un
libro che non finisce mai di dire quel che ha da dire, lo stesso vale per il
film di John Landis, visionabile virtualmente all’infinito con nuovi
particolari che colpiscono di volta il volta lo spettatore ad libitum.
La storia inizia con Jake
Blues che esce di prigione, ad attenderlo c'è suo fratello Elwood: i due
indossano vestiti neri, cravatte e cappelli neri, occhiali neri, ed hanno i
propri nomi scritti a biro sulle dita delle mani. Presto davanti ai fratelli Blues
si delinea una missione: trovare cinquemila dollari per pagare le tasse e
salvare l’orfanotrofio in cui sono cresciuti. Per riuscirci dovranno rimettere
in piedi la loro vecchia blues band, composta da musicisti riciclatisi ad altre
occupazioni e che non hanno la benché minima idea di rimettersi in gioco.
Ma c’è una missione per conto di Dio nel mezzo, e il gruppo risorge. Tra
un'esibizione e l'altra, con turme di poliziotti, una falange di neo-fascisti
ed un’ex fidanzata eternamente alle calcagna, i due fratelli passano da epici
inseguimenti a cataclismi vari, ma si rialzano sempre spolverando i loro
vestiti neri, come niente fosse. The Blues Brothers è l'esempio per
eccellenza della comicità
demenziale e surreale, con un formidabile John
Belushi at his best, sulfureo padrone del palcoscenico ma pronto a
fulminare lo spettatore col suo sguardo magnetico nei soli cinque secondi in
cui si toglie gli occhiali d’ordinanza.
Non di sola comicità vive il film, supportato da performances di blues da brivido e da un cast con
un'incredibile serie di guest stars:
un irresistibile Ray Charles in versione venditore di strumenti, James Brown
che fa il predicatore a suon di gospel, Cab Calloway/custode
dell’orfanotrofio, Aretha Franklyn gerente di uno snack bar, ed ancora
Twiggy, il regista Frank Oz, perfino un giovane Steven Spielberg che fa
l'esattore delle tasse. Imperdibile, unico, semplicemente geniale: un contagioso inno alla
musica blues, da vedere e rivedere all'infinito. Con un sequel,
Blues Brothers 2000 (uscito in Italia col titolo Blues Brothers –
Il mito continua), firmato ancora da Landis nel 1998.
The Blues Brothers, regia di John Landis, con John Belushi, Dan Aykroyd,
Cab Calloway, Ray Charles, Aretha Franklyn; comico/musicale; Usa; 1980; C.;
dur. 2h e 10’
Voto
9
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