Bambole russe
Regia di Cédric Klapisch
Cast: Romain Duris, Kelly Reilly, Audrey Tautou, Cécile De France, Kevin Bishop, Evguenya Obraztsova; commedia; Fran./Gran Bret.; 2005; C.
L'appartamento spagnolo colpisce ancora
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L'appartamento spagnolo
Bambole russe
Parigi
Come
spesso capita nel cinema commerciale - e quasi mai, per fortuna, in quello d'essai
-, ad un film divenuto a sorpresa un piccolo cult
movie generazionale talvolta può innescare perfino l'inevitabile sequel,
anche se la pellicola in questione è una vera delizia come L'appartamento spagnolo.
Pare che Cédric Klapisch si sia deciso a tale passo per il desiderio di
ritrovare quell'atmosfera di brioso caos che aveva caratterizzato la
messinscena delle storie intrecciate di Xavier e del suo multietnico gruppo
d'amici in soggiorno-studio a Barcellona. Mutatis mutandis, più o meno è
andata come Blue in the face per l'intrigante Smoke, per fortuna con esiti artistici assai
migliori. E così, per la vaghezza di un set felicemente ritrovato, ecco Bambole
russe, in cui l'assortito cast de L'appartamento
spagnolo torna in scena per una variazione sul tema originale. Ricordate l'happy
ending? Il protagonista, il transalpino Xavier, prode studente in economia
con una carriera sicura davanti a sé, dopo aver vissuto formative avventure in
Catalogna, sceglieva invece di uscire dai binari professionali già tracciati
mettendosi in gioco come scrittore, il suo sogno di sempre. E cinque anni dopo
in effetti Xavier continua a barcamenarsi come scrittore,
sebbene con lavoretti poco dignitosi, insoddisfacenti e mal pagati,
alternandosi come ghost writer di
autobiografie di gente che non sa scrivere e sceneggiatore di melense soap operas. Se
la carriera balbetta, la vita sentimentale di Xavier consiste esclusivamente in
storie senza costrutto punteggiate da mille problemi. Le cose cambiano quando
il lavoro costringe Xavier a spostarsi a Londra per scrivere a quattro mani con
la bella Wendy, la coinquilina inglese del noto appartamento barcellonese. Il
vecchio gruppo della capitale catalana si ricostituirà a San Pietroburgo, in
occasione del (sorprendente) matrimonio di uno di loro: nel generale happy ending il nostro eroe finalmente
troverà l'appagamento lungamente vagheggiato in amore e forse pure in carriera.
Bambole russe si
rivela una frizzante commedia sulla falsa riga dell'illustre
prototipo, ugualmente marcata dalla fantasia registica di Klapisch e piena di
ingegnose trovate– da segnalare la versione favoleggiante di Audrey Tautou in attesa
del principe azzurro o la proiezione di Xavier come accondiscendente
‘pifferaio’ ai colloqui di lavoro –, ma sembra mancarvi la stessa magia: se la
ricetta non cambia, gli ingredienti sono pur sempre soggetti all'usura del
tempo, insomma. La morale di sottofondo è parallela a quella de L’appartamento spagnolo: se intorno ai
venticinque anni il nostro Xavier cercava il suo vero io, sull’orlo dei trenta
attende ossessivamente la compagna della vita. Perché cercare il vero amore,
conclude il nostro eroe, è un po’ come il concetto delle
bambole russe: una matrioska ne contiene una più piccola, e si continua ad
aprire l’ennesima chiedendosi sempre se sarà l’ultima della serie, la compagna
ideale, destinata ad arrivare solo seguendo quel determinato percorso, magari
solo per scoprire che il vagheggiato amor era più a portata di mano di quanto
si potesse immaginare. Un sequel
intrigante e di buon livello, dunque, sebbene meno profondo. Dopo il
grande successo di Bambole
russe in patria, si attende di verificare se Klapisch riuscirà a fare
l'en plein anche sul fronte internazionale...
Bambole russe - Les poupées russes, regia di Cédric Klapisch, con Romain Duris, Kelly Reilly, Audrey Tautou, Cécile De France, Kevin Bishop, Evguenya Obraztsova; commedia; Fran./Gran Bret.; 2005; C.; dur. 2h e 5’
Voto
7+
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