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  19/04/2024 - 23:46

 

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Babel
Regia di Alejandro González Iñárritu
Cast: Brad Pitt, Cate Blanchett, Gael García Bernal, Rinko Kikuchi, Adriana Barraza; drammatico; U.S.A.; 2006; C.

 




                     di Paolo Boschi


21 grammi
Babel
Babel - Altra recensione


Per chi avesse qualche dubbio dopo il sorprendente Amores perros (2000) ed il notevole (quanto indigesto) 21 grammi (2003) Alejandro González Iñárritu con Babel dimostra per l’ennesima volta la sua predilezione per le narrazioni ad incastro. Il tema, in ossequio al titolo, prende spunto dalla biblica incomunicabilità tra gli uomini che osarono sfidare il cielo con la leggendaria torre per finire divisi dal caos idiomatico. In effetti tale è il Leitmotiv delle tre storie centrali di Babel: una coppia americana in crisi in vacanza nel deserto marocchino, una tata messicana che da San Diego porta oltre frontiera i due bambini che le sono stati affidati per non perdersi il matrimonio del figlio, una ragazza giapponese sordomuta che vive confusamente il richiamo alla sessualità dell’adolescenza a causa dei disagi del proprio handicap. Il filo rosso narrativo che collega trasversalmente le storie è il senso tragico della casualità: capita che la moglie americana sia colpita da una fucilata sparata dalle rupi da due fratelli pastori per provare il loro nuovo fucile, che il padre ha acquistato da un amico che l’ha avuto per aver fatto da guida ad un cacciatore giapponese, il padre della ragazza sordomuta, mentre i bambini della coppia vengono sballottatti al di là della frontiera messicana dalla loro tata e costretti ad un traumatico ritorno negli States. Il tutto narrato con la consueta asimmetria e molteplicità prospettica che ormai costituisce la cifra stilistica di Iñárritu. Babel non dimostra l’incomunicabilità tra gli uomini né l’assurdità della comunicazione umana – tra padre e figli, tra moglie e marito, tra cittadino ed autorità, tra l’io e la propria indecifrabilità –, si limita ad esemplificare tali concetti sequenza dopo sequenza, quasi minacciandoci con la prospettiva dell’ineluttabile tragedia che, come spesso la realtà insegna, talvolta finisce per stemperarsi in tonalità consolatorie. Come spesso accade nel cinema del talentuoso regista messicano, le storie prendono non tanto per la loro originalità, quanto per l’implacabile dinamica dei loro intrecci, che nel complesso tratteggiano un variopinto mosaico linguistico. Assolutamente da vedere.

Babel, regia di Alejandro González Iñárritu, con Brad Pitt, Cate Blanchett, Gael García Bernal, Rinko Kikuchi, Adriana Barraza, Mahima Chaudhry, Mahima Chaudhry, Kôji Yakusho, Shilpa Shetty, Lynsey Beauchamp; drammatico; U.S.A.; 2006; C.; dur. 2h e 15’

Voto 8 

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