Le parole che non ti ho detto
Angel Eyes
24 ore

Lei ha i conturbanti tratti di Jennifer Lopez, si chiama Sharon Pogue ed è un'agitata poliziotta di Chicago dagli occhi d'angelo. Lui ha invece il volto confuso e malinconico di Jim Caviezel, si fa chiamare solo Catch e gira per i meandri metropolitani senza senso apparente. Aggiungendo una storia d'amore con un mistero in agguato tra i due protagonisti, ecco servito Angel Eyes, uno strano conglomerato tra thriller urbano, film sentimentale e pellicola d'impatto drammatico: dietro la macchina da presa a dirigere un esperto del settore come Luis Mandoki, che finora si è fatto apprezzare soprattutto per Nata ieri, molto meno per i suoi ultimi lavori Amarsi e Le parole che non ti ho detto, due polpettoni amorosi privi di fantasia. La fantasia non mancherebbe invece in Angel Eyes, la cui trama è quasi completamente basata sulle strane coincidenze della vita, sul destino che non solo costringe i due protagonisti ad innamorarsi, ma persino a salvarsi la vita l'uno con l'altra. Il problema è che la direzione della storia è troppo annunciata e lo svolgimento banale, privo di suspense: l'avvio ci mostra la Lopez sottrarre alla morte una sconosciuta vittima di un incidente stradale, che in seguito vedremo aggirarsi intorno a lei come un guardone per trarla quindi in salvo in extremis da un serrato corpo a corpo tra lei ed il criminale di turno. Tra i due sboccia così un tenero sentimento ed una relazione a senso unico: già perché nonostante la vita familiare ed affettiva dell'ufficiale di Polizia fino al fatidico incontro fosse scarna e problematica, l'altro non sembra neppure avere avere dati anagrafici da esibire, è solo Catch, non ha passato, non ha un lavoro, non ha famiglia e vive da solo in un appartamento completamente vuoto. Il mistero umano al centro di Angel Eyes, per quanto non troppo stimolante da risolvere, innesca le capacità indagatorie di una Jennifer Lopez meno provocante del solito: lo scontato happy ending è dietro l'angolo ed arriverà dopo un altrettanto scontato periodo interlocutorio di dolore e confusione. Si può tentare, a patto di essere inguaribili romantici e dotati di grande pazienza.