Otto e mezzo (1963)
La città delle donne (1980)
Ginger e Fred (1985)
Intervista (1987)
La dolce vita (1960)
Federico Fellini
Marcello Mastroianni
Basta riflettere appena per scoprire che molti oggetti del design italiano hanno un nome di donna. A volte sono nomi comuni (Luisa, Fiorenza, Gaia), altre volte evocano echi mitologici (Arianna, Daphne, Elettra) o icone dello spettacolo (Gilda, Barbarella, Sabrina), altre ancora si rifanno ad appellativi che incarnano le diverse figure del femminile (Mamma, Lady, Bambole).
Dal momento che ogni nome proprio è il primo segno che conferisce identità all'oggetto o al soggetto a cui si riferisce, la mostra Non sono una Signora, organizzata da la Triennale di Milano intende interrogarsi su come i nomi interferiscano con la natura stessa degli oggetti che li portano, tanto nella fase dell'ideazione e della progettazione, quanto in quella della percezione e della ricezione.
Attraverso i nomi di donna attribuiti agli oggetti del design la produzione industriale reintroduce la dimensione del privato, dell'affettività e spesso anche del desiderio nella razionalità omologata della produzione in serie.
Al fondo, una domanda: questa strategia di nominazione è un modo di antropizzare gli oggetti o di reificare gli affetti? O, piuttosto, un modo di far transitare oggetti e affetti in una dimensione simbolica non riducibile esclusivamente né al valore d'uso né al valore di scambio?
A questa prima mostra ne seguiranno altre tre, che nel corso del 2002 indagheranno rispettivamente gli oggetti con nomi e forme zoomorfe (Animali domestici), quelli con nomi e forme geometriche (Pure geometrie), e quelli legati, nel nome, a un'idea di luogo (Geografie quotidiane). Quattro mostre per indagare sul rapporto tra le parole e le cose. Fra i nomi e gli oggetti del design. Perché i nomi fanno parte del progetto, Perché prefigurano l'oggetto, non sono solo un'etichetta accidentale. E perché spesso, dietro la scelta di un nome, si celano storie che meritano di essere indagate o ipotesi teoriche che chiedono di essere approfondite e verificate.
Molti degli oggetti esposti nelle quattro mostre fanno parte della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano, altri sono stati selezionati appositamente per questa occasione, ed entreranno a far parte stabilmente della Collezione stessa. L'iniziativa Le parole e le cose rientra in un progetto che punta ad esporre la Collezione con un taglio sempre nuovo, tracciando nuovi possibili percorsi di lettura nella storia del design italiano e consentendo di individuare, segnalare e acquisire nuovi oggetti che arricchiscano e consolidino il patrimonio esistente.
Non sono una Signora, Collezione permanente del design italiano, Triennale di Milano, 23 gennaio - 24 marzo 2002
Orario: 10 - 20, continuato, chiuso il lunedì, Ingresso: libero
Voto
8