14. Mostra Internazionale di Architettura
Phyllis Lambert e gli altri leoni di Venezia
Una Ricerca Corale sull'Architettura l’ha definita giustamente Paolo Baratta.
E, già dalla sua vernice (5 e 6 giugno 2014) e della cerimonia di premiazione e di inaugurazione (sabato 7 giugno 2014), la 14. Mostra Internazionale di Architettura, che si chiama Fundamentals e si tiene da sabato 7 giugno a domenica 23 novembre 2014 ai Giardini della Biennale e all’Arsenale di Venezia, si annuncia davvero una grande Biennale di ricerca. A partire dal nuovo ruolo dei Padiglioni dei 65 Paesi partecipanti (che hanno accettato di
misurarsi sul tema Absorbing Modernity
1914 - 2014), molte sono le novità di questa manifestazione diretta da Rem Koolhaas e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
Il Padiglione Italia in Arsenale,
organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle
arti, l’architettura e l’arte contemporanee - è curato quest’anno da Cino Zucchi con una mostra dal titolo Innesti/grafting. Sono 22 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal direttore e promossi da enti e istituzioni internazionali, che allestiscono le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi di Venezia.
Elements of Architecture, la sezione in mostra al Padiglione Centrale, è un modo ripercorrere con contemporaneità la storia degli ultimi cento anni, la disciplina architettonica, il dialogo con la committenza e la società. La sezione Monditalia alle Corderie in 41 ricerche testimonia invece le complessità della realtà italiana.
“ Rem ha
pensato a un progetto che coinvolge tutta la Biennale – sottolinea Baratta -. Danza, Musica, Teatro e Cinema, con i programmi dei nostri direttori (Virgilio Sieni, Ivan Fedele, Àlex Rigola e Alberto Barbera) parteciperanno alla vita della sezione, insieme a dibattiti e seminari lungo i sei mesi della durata della Mostra.”
Come in ogni Biennale è attivo il
progetto “Biennale Sessions” rivolto alle
università, in particolare alle facoltà di architettura del mondo.
Come in ogni Biennale è inoltre attivo un grande sistema educational,
rivolto soprattutto alle nuove generazioni.
“L’anno scorso la Biennale Arte fu fondata in misura più accentuata del solito su un impegno di ricerca diretta del curatore. Dicemmo che ciò era utile alla Biennale per la necessità di confrontarsi con alcuni sviluppi in atto nel campo dell’arte contemporanea - conclude Baratta -. L’arte contemporanea, divenuta da avanguardia consuetudine, molto guidata dal mercato e annegata nell’inarrestabile e pervasiva diffusione di immagini tutt’intorno a noi, corre il pericolo di derive conformistiche, con diluizione e banalizzazione del rapporto tra le opere e chi le osserva, fino al disinteresse. E in tale contesto la 55. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Massimiliano Gioni, riaffermava e documentava la necessità per l’uomo di creare immagini libere da finalità pratiche, sotto l’urgenza delle proprie ossessioni e
delle proprie utopie. Per l’architettura, come per l’arte, gli sviluppi dovrebbero essere guidati dalla consapevole capacità di esprimere necessità e desideri. E qui Rem Koolhaas con grande coraggio e ambizione, ripercorsa la storia della modernità negli ultimi cento anni,
ripropone in una nuova prospettiva gli “elementi” che dovrebbero costituire i riferimenti per un rigenerato e attuale rapporto tra noi, la nostra
civiltà e l’architettura”.
Voto
8