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La Biennale di Venezia
55 Esposizione Internazionale d’Arte
Il Palazzo Enciclopedico, a cura di Massimiliano Gioni
A Venezia (Giardini e Arsenale) dal 1 giugno al 24 novembre 2013. Vernice 29 – 30 – 31 maggio

 




                     di Giovanni Ballerini


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La Biennale di Venezia 55


Il presente, nella sua complessità e frammentazione, è il vero protagonista, con i suoi tanti linguaggi, della 55. Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. L’evocativo e coraggioso titolo che il curatore (il più giovane nella storia della Biennale visto che è nato a Busto Arsizio nel 1973) Massimiliano Gioni ha voluto imprimere a questa edizione 2013 non lascia spazio a dubbi. E, Il Palazzo Enciclopedico rappresenta, come sottolinea lo stesso Gioni “una mostra sulle ossessioni e sul potere trasformativo dell’immaginazione”.
“Nel corso di questi anni – spiega il Presidente Paolo Baratta – nella rappresentazione del contemporaneo è cresciuto il desiderio dei nostri curatori di mettere gli artisti in prospettiva storica o di affinità reciproca, evidenziando legami e relazioni sia col passato, sia con altri artisti del presente. Nello stesso tempo, rispetto all’epoca delle avanguardie, è cresciuta sempre più l’attenzione verso l’intensità della relazione tra l’opera e lo spettatore (viewer) il quale, ancorché scosso da gesti e provocazioni, alla fine ricerca nell’arte l’emozione del dialogo con l’opera, che deve provocare quell’ ansia ermeneutica, quel desiderio di andare oltre che ci si attende dall’arte.”
L’esposizione, che è visitabile da sabato 1 giugno a domenica 24 novembre 2013 accoglie negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia le 4.500 opere di artisti provenienti da 88 nazioni (di cui 10 presenti per la prima volta: Angola, Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica della Costa d’Avorio, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay e Tuvalu), a cui si affianca la mostra centrale con 158 artisti provenienti da 58 nazioni, 14 di questi sono italiani, 120 invece partecipano per la prima volta alla Biennale.
Novità assoluta della 55. Esposizione Internazionale d’Arte è la partecipazione della Santa Sede, che, con l’Argentina, il Sudafrica e gli Emirati Arabi, viene ospitata nei nuovi padiglioni restaurati dalla Biennale nelle Sale d’Armi all’Arsenale. Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee - è curato quest’anno da Bartolomeo Pietromarchi con una mostra dal titolo “vice versa”.
Sono 47 gli Eventi Collaterali selezionati dal curatore e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro, dislocati in numerose sedi della città di Venezia. Grazie a un accordo tra la Biennale di Venezia e il Teatro la Fenice è reso possibile il Progetto Speciale Madama Butterfly, con l’ideazione di scene e costumi affidati all’artista giapponese Mariko Mori, la regia allo spagnolo Àlex Rigola (che dal 2010 è direttore della Biennale Teatro) al Teatro la Fenice dal 21 al 30 giugno e dal 12 al 31 ottobre 2013.
 “Questa Biennale che dà vita a una grande mostra-ricerca – prosegue Baratta –. Con Il Palazzo Enciclopedico Massimiliano Gioni, assai più che portarci un elenco di artisti contemporanei, riflette sulle loro spinte creative e sembra portare ancora più avanti il quesito: ma qual è il mondo degli artisti? L’interesse prospettico arriva al punto da ricercare relazioni con mondi diversi, per cui sono rappresentate opere di artisti contemporanei, ma anche opere del passato, riferimenti diversi, lavori che non hanno la pretesa di opere d’arte, ma che fanno parte degli stimoli a immaginare e sognare oltre la realtà, un’altra realtà. Insomma, quelle visioni che hanno nel tempo classico sollecitato le ‘aspirazioni’ degli artisti, nel tempo moderno le ‘ossessioni’ degli stessi, e a dar forma sensibile alle une e alle altre, fino al tempo presente, ove si verifica un vero e proprio capovolgimento. Oggi, ci sembra dire Gioni, è la realtà ordinaria a offrire su una tavola imbandita una pletora di immagini e visioni per l’uso quotidiano, e che tutte ci colpiscono senza possibilità di sfuggirle e che l’artista dovrebbe semmai attraversare restando indenne, come Mosè il Mar Rosso.”

Voto 8 

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