La mostra Sex Toys a Milano, 2008
Gabriele Pellegrini alla mostra Sex Toys, 2008
Gabriele Pellegrini, da alcuni anni lavora sul tema "di me morie",
estrapolando immagini da video hard e inserendole in opere più ampie, che
spesso ironizzano con il contesto in cui sono inserite. L’obiettivo è recuperare
"sembianze umane" da prodotti, ormai, entrati nel tunnel della
mercificazione del prodotto di massa.
Il
risultato sono lavori che raccontano sequenze espressive degli attori,
indagando sulle innumerevoli espressioni dei volti durante l'amplesso. Si
restituisce in questo modo una identità definita e
fermata, contro la velocità della rappresentazione video ( da cui la citazione
di Luigi Pirandello che, già nei
primi anni del novecento, aborriva la macchina come strumento capace di sottrarre
all'uomo le capacità produttive manuali).
Per la mostra Sex Toys, in
programma alla Wannabee
Gallery di Milano, fino al 4 novembre 2008 e il 4 maggio 2009 alle Segrete di Bocca (Via Molino delle Armi, 5), sempre a Milano, l'autore ha inventato
un’opera partendo dall'idea del vecchio e dimenticato gioco del quindici (la
fatidica tavoletta con caselline numerate da una a quindici, dove l'abilità
consiste nel rimettere in ordine la sequenza numerica nel più breve tempo possibile).
Elaborazioni
digitali da still estratti da video e stampe lambda
montate su plexiglas danno vita a questo double light-box
mobile che ha assunto la denominazione di Omaggio a Serafino Gubbio operatore (cm.
106 x 106 x 20. a cui va aggiunta l'altezza
delle gambe 90cm), un intarsio giocoso in cui immagini o sequenze di immagini
vengono sostituite ai numeri.
Le immagini
fanno parte di una vera e propria sceneggiatura estratta da un video hard.
Settantacinque le foto che sintetizzano la storia e che il fruitore del lavoro
potrà intervenire cambiando a suo piacimento la dinamica della stessa,
spostando orizzontalmente e verticalmente le stesse caselle.
Nel piano
sottostante le caselle mobili, una ulteriore e statica
memoria visibile solo dallo spazio vuoto che si libera di volta in volta. L'impressione
che se ne ricava, grazie alla profondità di campo tra i due piani, è di
sbirciare all'interno di una casa...la stessa casa che
potrebbe essere il "luogo" delle nostre fantasie erotiche.
Voto
7 +