La mostra "New York Renaissance. Dal Whitney Museum of American Art", visitabile sino al 15 settembre è, quindi, un'occasione per vedere riuniti, per la prima volta in Italia, i lavori degli artisti che hanno tracciato la storia dell'arte del secolo attuale e di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. Si passa, infatti, dal Realismo, un po' inquietante, di Edward Hopper ai segni istintivi e spontanei dell'action painter Jackson Pollock; dalla precisione geometrica di Frank Stella ai giovani writers Keith Haring e Jean - Michel Basquiat sino alle più recenti trasformazioni digitali di Tony Oursler. Tutte forme espressive che rispecchiano i difficili anni del secondo dopoguerra durante i quali le tradizionali forme artistiche apparivano ormai superate, inadatte e anacronistiche per trasmettere l'inquietudine comune e diffusa lasciata dai tragici eventi della seconda guerra (bomba atomica, campi di sterminio, ecc…). In questo contesto nascono l'Espressionismo Astratto, dominante negli anni Cinquanta; il gruppo di artisti della Color - Field Painting che dipinge ampi spazi seguendo più il filone di una pittura meditativa che d'azione; la ben nota Pop Art qui rappresentata da Jasper Jhons, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg e Andy Warhol, artisti che hanno utilizzato le icone della società consumistica degli anni Sessanta ed i meccanismi della produzione industriale di massa per creare, ironicamente, delle nuove immagini simbolo; la Post - Painterly Abstraction; la Minimal Art, ecc… Una vera e propria full immersion tra le tendenze artistiche contemporanee le quali hanno come denominatore comune la grande attrattiva che la città di New York ha sempre esercitato sugli artisti del vecchio e del nuovo continente portando, così, a quello che è stato definito il Rinascimento americano del secolo breve.