Correva l’anno 1964 e la Beatlesmania si diffondeva ai
quattro angoli del pianeta quando uno sconosciuto disegnatore argentino Joaquín Salvador Lavado
Tejón, in arte Quino,
azzeccò un po’ per caso, un po’ per talento, il personaggio destinato a
renderlo celebre, la terribile Mafalda, bimba protestataria ante litteram, che in Italia sarebbe
arrivata solo nel 1969 grazie alla casa editrice Bompiani, che pubblicò il
libro Mafalda la contestataria con
tanto di introduzione di Umberto Eco. Quino, nato il 17 luglio 1932 nella
regione di Mendoza, cominciò a disegnare giovanissimo sulle orme dello zio
Joaquín Tejón, noto pittore e grafico pubblicitario: abbandonata la scuola di
Belle Arti prima del diploma, con l’entusiasmo dei diciotto anni Quino si
trasferisce a Buenos Aires per sfondare come cartoonist ed umorista. Dopo cinque anni di anonimato Quino esordisce nel 1954
sulle colonne del settimanale di Buenos Aires “Esto es”: non è che l’inizio di
un duraturo successo che premierà i suoi disegni satirici tra Sudamerica ed
Europa, ma l’occasione della vita si concretizza proprio grazie a Mafalda, un
personaggio nato su commissione per una campagna pubblicitaria poi abortita.
Quino entrò infatti in contatto con Agens Publicidad, in cerca di un
disegnatore capace di creare un fumetto che fosse una “via di mezzo tra Blondie
e Peanuts” per il lancio pubblicitario della linea di elettrodomestici chiamati
Mansfield – e per questo il nome dei personaggi doveva cominciare con la M,
come Mafalda, appunto –.
La Agens Publicidad non realizzò la sua campagna, ma con le strisce realizzate
per l’occasione Quino pochi mesi dopo mise a punto Mafalda, il personaggio che
gli avrebbe aperto le porte della celebrità. La bimba dai capelli corvini che
odia profondamente la minestra, più che la classica ragazzina terribile in
stile fumettistico, desta attenzione ed intriga i lettori in quanto critica
osservatrice della realtà, assai in ansia per i mali che affliggono il mondo e
spesso autrice di riflessioni capaci di suscitare non poche perplessità negli
adulti circostanti. Intorno a Mafalda figurano coetanei latori di diverse
attudini: il rozzo Manuelito è il figlio del droghiere, materialista e molto
attaccato ai soldi, l’ingenuo Miguelito è un inguaribile ottimista, il timido
Felipe un sognatore cronico, mentre Susanita un’aspirante mamma in erba Le
strisce di Mafalda
debuttarono sul settimanale di Buenos Aires “Primera Plana” il 29 settembre del
1964, per passare sulle pagine del quotidiano “El Mundo” il 9 marzo del 1965:
il fatidico passaggio segna l’inizio del sempre più vasto successo di Mafalda,
che valicò i confini dell’Argentina per diffondersi in tutto il continente e
poi contagiare anche l’Europa. Nonostante la radicata fama internazionale nel
1973 Quino fu anche capace di prendere la sconcertante decisione di abbandonare
le strisce del fortunato personaggio per dedicarsi ad altri progetti. Da allora
Mafalda, pur continuando ad intrigare i numerosi lettori, è stata ‘soltanto’
protagonista di fortunate ristampe e di prestigiose campagne sociali, come ad
esempio per l’Unicef. Nel 1993, la società iberica D.G. Producciones S.A., in
coproduzione con Televisiones Españolas, rinverdì i fasti di Mafalda producendo
104 episodi in cartoni animati della durata di un minuto, diretti da Juan
Padrón e trasmessi, in Italia, da Rai 2. L’Italia festeggia i quarant’anni del popolare
personaggio di Quino con la mostra itinerante “In viaggio con Mafalda”,
curata da Ivan Giovannucci ed articolata in 60 pannelli con 77 strisce e 50
tavole del fumettistico humor dell’autore argentina. La mostra, patrocinata
dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall'Assessorato alla
Cultura e Beni Culturali della Provincia milanese, ha aperto i battenti al
Touring Club Italiano di Milano lo scorso 20 gennaio: in seguito la mostra si
sposterà a Pavia fino a metà marzo per poi partire in tournée attraverso l'Italia - dal Veneto alla Puglia, dall'Emilia
Romagna alla Sicilia - per poi chiudere in bellezza al Festivaletteratura in
programma a settembre a Mantova.
Voto
8
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