Viene considerata, non a torto, the netx big thing della canzone italiana, ma la popolarità se l’è guadagnata in rete e al cinema. Dai palchi indie al set di Virzì. E ritorno. Stiamo parlando di Thony, l’autrice della colonna sonora dell’ultimo film di Paolo Virzì, Tutti i santi giorni. Thony è anche una brillante attrice, l’ha dimostrato
facendo, insieme a Luca Marinelli, la protagonista del film ispirato al romanzo
La generazione di Simone Lenzi (dei Virginiana Miller) e sceneggiato da Francesco Bruni da Lenzi e Virzì.
“Virzì e Lenzi cercavano una cantautrice non troppo conosciuta per interpretare quella parte –
racconta Thony - mi hanno trovato su Myspace circondata dalle mie musiche. All’inizio
ero un po’ perplessa, ma mi sono divertita molto a recitare, non ho avuto ansie da prestazione, grazie a Paolo, che è davvero acuto nei rapporti con gli attori e attento alle emozioni. Ringrazio tanto anche Luca Marinelli, l’altro protagonista del film, che mi ha incoraggiato e ha reso più armonico questo mio debutto sul grande schermo”.
Ma veniamo all’album “Birds”, che mette insieme i pezzi prestati al regista e altri brani di Federica Victoria Caiozzo, in arte Thony che si trova davvero a suo agio nelle atmosfere di un rock folk indie piacevolmente contemporaneo.
I paragoni con Cat Power e Joan As A Police Woman forse sono lavoro d’accademia, un’elucubrazione possibile, ma in progress. Nonostante questo o forse proprio per questo, Thony è sicuramente un talento da tenere d’occhio. La bella cantattrice siculo polacca, classe 1983, predilige la dimensione intimista e le sue canzoni alt folk, quasi sempre
ballabili, svelano un mood, a tratti dolce, a tratti teso, come lo sono i sentimenti e le storie narrate. I testi, tutti cantati in inglese, parlano di amori laceranti ("Two Speaks"), raccontano insicurezze ("Quick Steps"), simulano dichiarazioni in forma di ballate acustiche (Flowers Blossom ) e si arricchiscono di armonie a cappella o della grazia del pop ( Dim Light ).
Queste componenti espressive, oltre che alla popolarità che, come dicevamo, le è piacevolmente piombata addosso grazie alla sua positiva presenza (in tutti i sensi) nel film , hanno fatto da traino anche al suo tour di fine 2012, che è andato sold out in ogni data. Ma Thony ha convinto un po’ tutti anche dal vivo proponendo con la sua band (erano in 5 sul palco) concerti senza cali espressivi, proponendo brani variegati, in bilico fra relax e tensione, anche grazie a un indovinato turnover fra suoni acustici ed elettrici, fra sprazzi di un pop glaciale (come nel cd la bella strumentale Blue Wolf) e calde
melodie. nbsp;Una proposta live che si
specchia (pur con qualche ulteriore segno di crescita) nell’anima di questo indovinato album di esordio discografico, arrivato dopo alcuni demo e un progetto “With The Green In My Mouth”, offerto gratuitamente in
rete. “Birds”, è un bel cd composto da canzoni intime, personali e brani ricchi di immaginario cinematografico (non a caso si tratta anche di un’indovinata colonna sonora), che mettono in risalto la densa vocalità di Thony, in bilico tra aggressività e fragilità, tra passione e disincanto.
Voto
7 ½
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