"Riuscire a portare in tutta Firenze lo
spirito che aleggia in questo luogo grazie alle persone che lo vivono".
E' arrivato l'attesissimo giorno del Salvino, moneta
dell'Arte e della Follia! La grande Fi.esta,
inizialmente prevista 28 settembre 2007 a San Salvi è stata
rimandata, causa maltempo, a domenica 30 settembre 2007 dalle ore 18 a mezzanotte.
Ormai Piero Pelù, direttore di “Fi.esta” è definitivamente un aficionado dei
Chille, irreversibilmente
innamorato di San
Salvi e dei suoi teatranti. Un vero “ascolino”,
citando i sorcini di Zero. E infatti: “Qui la cultura
viene vissuta in maniera pura lontano dalla mercificazione: sarebbe salvifico
che quest’atmosfera si propagasse all’intera città”. L’ultima trovata di Claudio
Ascoli e soci è la giornata del 30 settembre dove
contemporaneamente e per tutta la serata si esibiranno un centinaio di artisti
su 5.000 metri
quadri a disposizione, da Banda Italiana ai Motus, Vincenzo De Caro che interpreterà
“La commedia di Furfariello”, l’Inferno dantesco
tradotto in napoletano, Massimo Larocca con le sue
ballate popolari nere, la danza di Bianca Papafava,
l’artista Aristide Ramos (podista per la squadra del Maiano di Fiesole) che presenterà, lui che arriva dal
Sudamerica, una sua installazione-visione della Repubblica
delle banane. Italia di Berlusconi o Woody Allen? Titolo dell’evento del 28: “Il bianco e il nero fanno il rosso?”:
“Non bisogna trovare la soluzione alle cose – spiega l’entusiasta Ascoli - non
esiste il grigio”. Una vera Repubblica libera delle Arti, un terreno
disponibile per creare e sperimentare nuove soluzioni, “un grande
sogno ed utopia che si realizza, almeno per un giorno” - spiega il regista che poi
confessa un suo segreto inconfessabile ed indicibile: “Sono laureato in Storia
dell’Economia”. Ma, come di consueto, gli eventi a San Salvi
sono matrioske ed alzando il coperchio di Pandora
escono fuori altre marionette, altre idee da far viaggiare. “Per costituire una
Repubblica abbiamo pensato – spiega l’autore di “Ogni guerra” – che dovevamo
“battere moneta” e non, come sempre, “battere cassa”.
E’ nato così il “Salvino” (nella foto) la moneta bronzea di San Salvi”. Il
cambio della moneta avverrà in maniera casuale con una ruota che stabilirà di
volta in volta il prezzo della contrattazione. In mezzo a tutto questo il
pittore Amedeo Lanci, dopo la
creazione dei mille pezzi del Salvino, si cimenterà nella realizzazione della
più grande xilografia (di 63 metri quadri), mai prodotta al mondo con tanto di
giudici del Guinness dei Primati a controllare: “Il
titolo mi tormentava da parecchio tempo, non senza malizia politica; il bianco e nero non sono colori, il rosso invece è
quello più forte che produce il sole: è la vita”. La giornata sarà innaffiata
anche dal vino “Salvino” prodotto da Filippo Cintolesi,
un sangiovese fatto con uve nere ed un pizzico di uve
bianche.
Info:
055.6236195; ingresso gratuito.
Voto
7