Intercity 20, presentazione del festival 2007
Presentazione, Rodrigo Garcia, A un certo punto ...
Recensione, Rodrigo Garcia, A un certo punto ...
Intervista a Rodrigo Garcia
Jimmy, di Marie Brassard
Alias Godot, Regia di David Ferry, 2006
La compagnia Third Angel, Presumption, 2007
Compagnie Yvette Bozsik, Miss Julie, 2007
Patricia Portela, Wasteband, 2007
Akhe, Faust in cube. 2360 Words, 2007
La nuova tonaca di Dio, Nature morte dans un fossé, di John Clifford Tri-boo e di Fausto Paravidino, 2007
Miss Julie, lo spettacolo che la Compagnie
Yvette Bozsik propone al Teatro Studio di
Scandicci il 5 e 6 ottobre 2007 provocň un vero shock quando Strindberg lo
presentň per la prima volta, e venne immediatamente censurato. Poi, per lungo
tempo, soltanto il teatro sperimentale si č misurato con questo testo. Lo
spettacolo protagonista a Intercity 20 č un atto unico
che racconta la lotta per l’esistenza, attraverso la passione tra la contessa
Julie e il suo servitore. Nell’adattamento di Yvette Bozsik il personaggio
femminile viene collocato in un contesto contemporaneo e prende vita per
esplorare se stessa.
Il lavoro di Yvette č incentrato sul personaggio che diventa testimone del
presente e del passato, della lotta tra uomo e donna, indagando la questione
dell’emancipazione e della gelosia che conduce alla tragedia. La sessualitŕ
prescinde dall’etŕ e dal contesto in cui si sprigiona, l’uomo e la donna si
cercano incessantemente, a volte spinti dal desiderio, altre dalla disperazione.
“In tutte le mie
coreografie lavoro molto con artisti visuali – sottolinea Yvette Bozsik -. Per
me č importante non solo creare coreografie, ma dare l’idea di teatro. Io non
credo nelle parole, credo nei movimenti, nei gesti, negli occhi. Lo potete
vedere nella danza orientale, che amo. č concentrazione, meditazione ed
espressivitŕ allo stesso tempo. Per me l’occhio del ballerino č piů importante
del suo corpo”.
L’interpretazione di Yvette puň essere definita ontologica. Oltre al gesto
teatrale, nella sua coreografia utilizza la sensibilitŕ del linguaggio
meta-comunicativo; un modus comunicativo che trova la sua completezza, piů che
nella struttura o nei virtuosismi, nei piů delicati dettagli.
Yvette Bozsik,
fondatrice della compagnia, č una delle piů eccezionali figure della danza
contemporanea ungherese. Dal 1986 le sue performance sono considerate dagli
addetti ai lavori come veri e propri eventi speciali ed č da molto tempo che il
suo nome e i suoi lavori sono noti al grande pubblico; nella scena artistica
ungherese č diventata un vero fenomeno di cui č difficile fare a meno.
La carriera di Yvette si č
sviluppata a partire dalle forti tensioni che si sono verificate tra la sua
formazione come ballerina contemporanea e il suo intelletto. Fin dai suoi inizi
infatti, si č resa conto che il balletto tradizionale, insieme a tutti i suoi
stereotipi, era un ostacolo da superare. Questa rottura avvenne all’etŕ di
diciassette anni, quando, ancora studente alla scuola di ballo, iniziň a creare
produzioni d’avanguardia indipendenti. Dopo il diploma come ballerina
professionista diventa per anni la prima ballerina di una compagnia di danza
classica, vivendo cosi una sorta di doppia vita fino alla creazione della sua
prima compagnia di danza Collective of Natural Disasters, che Intercity
ha ospitato nel 1991. Nel 1993 fonda la Compagnie Yvette
Bozsik, e le sue produzioni cominciano ad essere sempre piů apprezzate dal
pubblico e dai critici. Riceve i piů importanti riconoscimenti della danza
ungherese e il successo internazionale č confermato dal The International
Critic’s Award dell’Edinburgh Festival, che riceve ben tre volte, dal The
Herald’s Angel Award for Excellence e dal The Independent's Theatre Award.
Yvette Bozsik č un’artista
creativa. Il suo talento si combina con l’esperienza ricavata da una lunga
carriera artistica che deriva da una continua ricerca di nuovi metodi, da nuove
sfide e dalle risposte alle domande che noi tutti ci poniamo.
Voto
7˝