partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Batracomiomachia
La versione di Leopardi
La Biennale di Venezia
Gli appuntamenti 2022
Musica in scena
Un progetto multidisciplinare
Biennale College
Terza edizione
Crave
Di Sarah Kane
Era la nostra casa
Scritto e diretto da Nicola Zavagli
Teatro popolare d’arte
Tutto Scorre - una favola nera
Tre donne in cerca di guai
Regia di Nicasio Anzelmo
Call Me God
Finalmente l'edizione italiana
Piero della Francesca
Il punto e la luce

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  19/04/2024 - 04:35

 

  home>live > appuntamenti

Scanner - live
 


Un tram che si chiama desiderio
di Tennessee Williams
Traduzione di Masolino D’Amico, regia Antonio Latella, scene Annelisa Zaccheria, costumi Fabio Sonnino, luci Robert John Resteghini, suono Franco Visioli. Con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino, Annibale Pavone, Rosario Tedesco, foto di scena Brunella Giolivo
Al Teatro Di Casalecchio Di Reno 2 e 3 marzo 2013 ore 21

 




                     di Giovanni Ballerini


Un paralume rosso accanto a una sedia da ufficio. Un letto sormontato da una testata barocca. Un tavolo rotondo e alcune sedie. E poi: una poltrona, un lavabo, una vasca da bagno... Tutto è in legno di betulla e dotato di ruote. Sembrano mobili Ikea visti ai raggi x. Sono scheletri, strutture esili, oggetti sventrati al cui interno sono incastonati, come protesi meccaniche, riflettori e amplificatori. Queste le forme, i colori e le linee che Antonio Latella ha scelto per realizzare il pluripremiato Un tram che si chiama desiderio (Premio Hystrio alla regia ad Antonio Latella, Premio Hystrio all’interpretazione, Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice protagonista a Laura Marinoni, Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice non protagonista a Elisabetta  Valgoi, Premio Ubu 2012 ad Antonio Latella per la miglior regia, Premio Ubu 2012 ad Elisabetta Volgoi come miglior attrice non protagonista). Un tram che si chiama desiderio è il testo che Tennessee Williams compose nel 1947 per raccontare la via crucis di una donna profondamente segnata da un trauma che l’ha fatta scivolare nel baratro dell’alcolismo e della ninfomania.
“Odio il realismo. Mettere in scena Un tram che si chiama desiderio è quindi una scommessa: bisogna usare una lente d’ingrandimento per far diventare il testo qualcosa d’altro” – afferma il regista Antonio Latella – “Affrontare un testo così realistico e farlo diventare un atto poetico non è facile. Non amo molto far vedere il realismo in scena. Il luogo del teatro serve d’altro, serve a mettere in moto la nostra fantasia per poter viaggiare e riflettere sulle cose quotidiane piuttosto che vedere la quotidianità in scena”.
Un tram che si chiama desiderio non è soltanto un viaggio introspettivo nella mente di una donna ferita ma anche la fotografia di un conflitto tra due mondi inconciliabili: l’uno, aristocratico e decadente che si ostina a vivere nell’illusione di un passato glorioso (Blanche); l’altro, proletario e rampante che cavalca con fierezza il sogno americano (Stanley). Williams ambienta questo scontro all’interno di una società in pieno mutamento all’indomani della seconda guerra mondiale, descrivendone vizi e illusioni in graduale disfacimento. Ma soprattutto racconta l’America puritana, il Sud integralista in cui l’autore è cresciuto.   L’originalità del testo risiede nella capacità dell’autore di inserire, all’interno della forma drammatica, ispirati a episodi autobiografici,  elementi tipici del romanzo, in particolare negli aspetti legati alla psicologia dei personaggi. Ed è proprio sulla psicologia della protagonista che Antonio Latella si concentra per la sua messinscena. Pur utilizzando il testo battuta per battuta, sceglie di capovolgerlo, partendo dal finale, vale a dire, dalla scena in cui Blanche viene ricoverata in un ospedale psichiatrico da cui probabilmente non uscirà più. Così facendo il regista opera uno spostamento che, conservando la successione cronologica degli avvenimenti colloca il dramma all’interno della psiche della protagonista. In questo modo Latella si confronta ancora una volta con un universo   che gli permette di  riflettere non solo sull’animo femminile ma anche sulla malattia, elemento centrale nella sua poetica. Nell’ambito di IN CONTEMPORANEA Con Claudio Longhi e Laura Mariani – DARvipem, sezione teatro  Università di Bologna Info e prenotazioni 051/570977 info@teatrocasalecchio.it

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner