Timone d’Atene
Di William Shakespeare
Regia Branko Brezovec, Scene: Yane Calovski, Costumi: Blagoj Micevsky, Cast italiano: Sergio Aguirre, Angela Antonini, Sandra Garuglieri, Silvano Panichi, Damir Todorovic
Prima assoluta in italiano, macedone, turco al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, Festival Intercity Edimburgo 26, 27, 28, 29 giugno 2005
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Finalmente uno spettacolo di
respiro internazionale, una regia sopra le righe, anche invasiva e egocentrica, ma presente e vigile, sempre, dove si coglie
la mano di chi sta dietro, le mosse e le fila, le trame degli attori sulla
scena tirate da un deus ex machina mai assente ed anche prepotente. Un’impronta forte, una sensazione di schiacciamento dentro questi
trenini aperti da dodici posti suddivisi in due file dove siede il pubblico.
Caldo infernale dentro la
Limonaia aperta per l’occasione al dietro le quinte. Tre macchine, quasi da
scontro del Luna Park, carrucole da montagne russe, canotti da rafting, scatole aperte, valigie di Folon, continuamente spostati dagli attori, quasi da mal di mare, cabine di
un transatlantico.
Tre
spettacoli identici, ma non uguali, nello stesso spettacolo.
Contemporaneamente. Un container, tre attori, un solista. Italiano, macedone,
turco. Ognuno sente la propria parte e l’eco di traduzioni simultanee
incomprensibili. Una eco che porta oltre i confini
perché la Storia di Timone č una storia universale, senza barriere, senza giri di vite
culturali.
I cartelli con i sottotitoli sono oggetti di scena: diventano tavola e portate, piatti e quadri, denari, spade,
scudi, libri e fonte battesimale, i doni per Timone. Ribaltato il
concetto di teatro con gli attori fuori nel giardino ed il pubblico dentro, gli
attori sulle poltroncine, gli spettatori sul retro palco a volteggiare
sulle carrucole. Dalla finestra al muro come su un trenino
che risale la mulattiera con le ridotte. Molta violenza, molto fisico e
sudore, coralitŕ greca nei canti, nelle battaglie, negli scontri reali e veri
con punte di acrobatismo ed atletismo. Il pubblico č assediato, partecipe, nel vivo dell’azione, curioso, non c’č
motivo per far calare l’attenzione. La generositŕ di Timone, una volta caduto in disgrazia, viene ripagata con l’indifferenza ed il volta faccia degli
amici d’un tempo. Il popolo vuole tiranni non benefattori. Pomposo
e bellissimo, da opera, da epopea, saga infinita della lotta tra gli uomini ed
i loro simili.
Voto
9
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