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  20/04/2024 - 12:44

 

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Il Teatrante
Di Thomas Bernhard
Traduzione Umberto Gandini regia Franco Branciaroli, scene e costumi Margherita Palli, luci Gigi Saccomandi. Con Barbara Abbondanza, Tommaso Cardarelli, Melania Giglio, Daniele Griggio,
Produzione CTB Teatro Stabile di Brescia – Teatro de Gli Incamminati al Teatro Metastasio di Prato da giovedì 9 a domenica 12 gennaio 2014, 1 e 2 febbraio 2014 Teatro Comunale Belluno, dall’11 al 23 febbraio 2014 al Teatro Quirino di Roma

 




                     di Giovanni Ballerini


Il teatro d’attore di Franco Branciaroli, le scene e i costumi di Margherita Palli, le luci Gigi Saccomandi per tornare a godere a pieno dell’estro di Thomas Bernhard. Va in scena da giovedì 9 a domenica 12 gennaio 2014 al Teatro Metastasio di Prato Il Teatrante. Il graffiante testo scritto nel 1985 dal grande romanziere e drammaturgo austriaco viene ripreso nella traduzione di Umberto Gandini in questa produzione del CTB   Teatro Stabile di Brescia – Teatro de Gli Incamminati che vede Branciaroli firmare la regia e in scena con Barbara Abbondanza, Tommaso Cardarelli, Melania Giglio, Daniele Griggio, Valentina Mandruzzato,Valentina Violo.
Raramente rappresentato in Italia, Il Teatrante fu messo in scena per la prima volta nel 1985, al Salzburger Festspiel dal regista Claus Peymann, e da lui stesso riallestito, nella stessa veste e con gli stessi attori, allo Schauspielhaus di Bochun e al Burgtheater di Vienna, nel 1986. Branciaroli recupera la lezione di Bernhard e ne fa un pretesto per continuare la sua interessante riflessione sul teatro e sul suo rapporto con la società attraverso la memoria che ne è l’elemento fondamentale.
Bernhard ambienta Il Teatrante   in un oscuro teatro di provincia, in cui un attore-autore di origine italiana frustrato e megalomane, si trova alle prese con uno spettacolo impossibile, stretto tra la propria ambizione - che gli fa scrivere testi deliranti e respingenti – e la necessità della compagnia.
L’uomo è corpo e anima (psychè), così la società ha bisogno di senso pratico ma anche di sogni, ma nessuna arte, come il Teatro, assume il compito - si può dire fin dalla sua fondazione - di fare da collante tra i due elementi. Il teatro in questo senso è la più completa delle arti. Ma, secondo Bernhard, i tempi cattivi sembrano condurre questo millenario sodalizio tra sogno e realtà verso il definitivo divorzio. Pessimista come nessun altro, Bernhard non dà possibilità di riscatto né al teatro né all’uomo. Eppure, proprio nel recitare il proprio fallimento fino all’ultima goccia di sangue, il teatro compie ancora una volta il proprio (forse inutile ma non meno sorprendente) miracolo.
Se la visione di Bernhard è tra le più pessimiste della letteratura europea, la vitalità con cui rappresenta la propria negatività contraddice le premesse filosofiche: grottesco, comico fino alle lacrime, tutto pervaso da una ruvida tenerezza che è come il fantasma dell’ormai impossibile pietà.

Sabato 11 gennaio 2014 alle 17 incontro con la compagnia, coordina Gabriele Rizza

Voto 7 + 

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