Dal 29 marzo al 5 aprile 2009,
Umago, in Croazia,
ospita la seconda edizione della rassegna internazionale dedicata al monodramma
e al monologo. Istituita lo scorso anno - e
inaugurata da Moni Ovadia - con sette
proposte di cui una fuori concorso, nonostante la crisi economica e i
tagli, quest'anno la manifestazione presenta ben nove produzioni, di cui otto
in concorso.
Quattro spettacoli sono prodotti
da teatri e compagnie croate, una di queste piece è l'allestimento de
"L'ultima notte di Casanova" di Stefano Massini, per la
regia di Mario Mattia Giorgetti; uno, da un complesso sloveno e quattro di
marca italiana.
Per ovvi motivi, ricorderemo
i titoli e gli esecutori italiani. Apre la Settimana Giuseppe Battiston con Orson Welles’ roast scritto dal Battiston e dal regista Michele De Vita Conti. Segue Le
prostitute vi precederanno nel regno dei cieli dello spagnolo J. L. Descalzo, con Monica Zuccon, diretta da Salvatore Esposito (produzione Cafè Sconcerto
di Mestre), poi è la volta del Teatro
dell'Orologio, con il testo di Mario Moretti, che ne firma la regia,
"Diario erotico di Ofelia", con Sara Platania.
Ultimo titolo, "Crinale
estremo" della scrittrice polesana Nelida
Milani, ridotto per la scena e diretto da Gianfranco Sodomaco, con Elke Burul, per La Macchina del Tempo di Trieste.
Come dicevamo, la
manifestazione ha carattere competitivo. Una giuria composta da tre operatori
teatrali (uno croato, uno sloveno e uno italiano) assegnano due premi: per il
migliore interprete e per il migliore spettacolo, mentre il pubblico ne assegna
uno a sua volta all'attore o attrice, con punteggi che vanno da uno a cinque. Ovviamente,
il computo viene fatto in base alla media punti.
La rassegna di Umago in origine avrebbe dovuto
presentare sedici spettacoli (alcuni provenienti da Russia, Moldova, Romania,
Belgrado e Sarajevo), ma cause di forza maggiore (finanziarie, ovvio) ne ha
ridotto il numero, i giorni di durata e i luoghi di rappresentazione. E'
comunque già molto che il festival non sia morto già all'indomani della
nascita.
C’é comunque da dire che in Croazia, a meno di veri e
propri terremoti economico-finanziari, la scena teatrale non ha gran che da
lamentarsi. Di festival teatrali ce n'è a bizzeffe, nella sola Zagabria ce ne
sono quattro o cinque, e tutti a carattere internazionale, per non parlare
delle manifestazioni estive, in cui però la parte del leone la fanno le serate
concertistiche (Dubrovnik e Zara), il balletto e l'opera (Spalato e Pola).
Sebbene ultima arrivata, la
Settimana umaghese ha subito incontrato l'interesse degli addetti ai lavori,
per il semplice fatto che la prassi del monodramma (da non confondere con la
sit com dell'one-man-show) è abbastanza diffusa anche nell'ambito delle
stagioni dei Teatri stabili, i cui direttori artistici e sovrintendenti non si
tirano mai indietro di fronte alle richieste che vengono loro avanzate dai
"prim'attori" (in generale, la scena est europea conserva tuttoggi
questa, per l'Italia, antica classificazione: artista e prim'attore
nazionale, prim'attore del Teatro, ecc. D'altronde, trattandosi di istituzioni
in cui il personale artistico è in pianta stabile da un minimo di due anni a
tempo indeterminato, qualora abbia superato i vent'anni di attività lavorativa,
va da sé che la suddetta classificazione equivale in tutto e per tutto agli
scatti di carriera). E siccome, sino alla nascita della rassegna istriana,
teatri e attori erano costretti a misurasi in festival in cui avevano per
concorrenti spettacoli, non sempre più belli, ma sicuramente più complessi, con
conseguente difficoltà ad ottenere la dovuta visibilità, per non dire dei premi
in concorso, ecco che il festival di Umago ha trovato
l'immediato sostegno di tutto il mondo teatrale.
Direttore e selezionatore
della Settimana è Sandro Damiani, che è pure l'intelligente ideatore di questa
interessante kermesse, organizzata con l'Università Popolare Aperta di Umago,
in collaborazione con il Comune, la Regione Istriana e la locale Comunità degli
Italiani.
Voto
8