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  19/04/2024 - 05:30

 

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Serial Killer
Regia Antonio Susini
Lo spettacolo vietato ai minori di 18 anni, tratto dal dramma di Marco Palladini (Sellerio, ’99) finora raramente rappresentato, con Cristiano Ricci e Niccolò Turchini, musiche Alessandro Luchi
Al Teatro Puccini di Firenze il 16, 17, 20 e 27 febbraio 2005

 




                     di Tommaso Chimenti


Lo scantinato del Teatro Puccini di Firenze accoglie una cinquantina di spettatori che in fila indiana, forse un po’ preoccupati, s’incamminano: il teatro è deserto, le assi scricchiolano, si sale sul palco, si lasciano i cappotti, si scendono le scale.

Le “catacombe” del teatro fiorentino, siamo proprio dietro il palco e sotto le quinte, in uno spazio angusto totalmente bianco, sono lo scenario del nuovo progetto del regista Antonio Susini e della sua “Nuova Compagnia di Prosa Città di Firenze”: “Serial killer” che sarà protagonista con altri quattro appuntamenti, il  16, 17, 20 e 27 febbraio 2005.

Due giovani attori, Cristiano Ricci e Niccolò Turchini, si muovono sul piccolo palco girevole al centro della scena ed il classico rumore del motore che aziona la ruota sottostante i piedi degli interpreti dona al pubblico quel senso di precarietà e di vicinanza al terrore, conferendo suspense ed un brivido sulla schiena, visto anche il freddo che fa nello stanzino.

I due accolgono immobili gli spettatori illuminati dalle luci, poste in basso, di Luca Bramanti.

L’incontro e lo scontro sono nell’aria: un giovane scrittore a confronto con un serial killer in manette capace di oltre quattrocento barbari omicidi a sangue freddo, che ricorda molto “Il silenzio degli innocenti” senza però la carica emotiva e psicologica di Anthony Hopkins alias Hannibal Lekter.

Due i salti sulla sedia che all’improvviso fanno calare la paura tra la platea e ridestano l’attenzione.

I colpi di teatro sono nell’aria, anticipati dalle musiche alla Dario Argento< di Alessandro Luchi, mentre sul finale il linguaggio del testo (sinora poco rappresentato) di Marco Palladini, a dir poco colorito, giustifica a ragione il divieto alla visione ai minori dei 18 anni: sangue, sesso e tutte le peggiori attività criminali, compreso il cannibalismo, lo stupro ed ogni genere di violenze, sono gettate in pasto allo spettatore, in faccia ad una platea inorridita, quasi giuria popolare al processo del mostro di Millwakee.

Tre quarti d’ora per cuori saldi e stomaci pronti a tutto, due facce della stessa medaglia, alla fine si scopre che i due sono vestiti alla stessa maniera, di questa nostra società malata e patologica, intrisa di violenze, espresse o represse, estroverse o intime, fatta di possibili, potenziali criminali che, a volte, esplicano la loro voglia di morte contro altri simili, mentre nella maggior parte dei casi si limitano ad auspicare, augurare, desiderare il male altrui, senza muovere alcuna arma, più per viltà o perbenismo benpensante che per rispetto della vita.

Voto 6,5 

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