Fabbrica Europa 2002
Carl Craig
Station House Opera
Ekova
Maurizio Geri Swingtet
Ludovic Llorca
Raffaella Giordano
"In questa offerta si insinua il mio bisogno di pregare, braccata dall'affanno intuisco la presenza come messaggero di un mondo che precede il linguaggio puro, senza senso. Attraverso il gesto, navigando in quella misurazione accolgo la mia manchevolezza e rifletto il silenzio della mia preghiera spaccata".
In questa riflessione di Raffaella Giordano, che in qualche modo introduce " Per Una Stanza", la coreografia ideata e interpretazione dalla stessa Giordano proposta a Fabbrica Europa 2002, c'è un mondo di emozioni nascoste, di micro azioni e di intensità, che Raffaella riesce a trasmettere al pubblico in poco più di 15 minuti. Le sue performance sono un concentrato di sensazioni e producono emozioni vere. Un'emozione che va al di là delle stesse azioni sceniche. Lo spazio si trasforma in un set cinematografico da rendere vivo, il movimento in una poesia ostica, ma espressiva, personale, vera. E il contorcersi, il cambiarsi d'abito, il danzare in spazi ristretti (a contatto con il pubblico), il mischiare attimi sonori a movimento, a testo, colpiscono al cuore. Fanno accedere per un istante a dimensioni parallele, Che forse abbiamo dentro di noi. Forse no. Ma che comunque esistono. E rivendicano l'importanza di esistere. Questa piccola grande gemma di teatro danza è sicuramente stata una delle cose più belle e coinvolgenti viste a Fabbrica Europa 2002. Una conferma del talento prezioso della torinese Raffaella Giordano. Un'artista affascinante e vera che, dopo le esperienze nel "Teatro e Danza La Fenice" di Carolyn Carlson e nel Wuppertal Tanztheater di Pina Bausch, fondò nel 1984 la compagnia Sosta Palmizi, di cui fa ancora oggi parte, insieme al coreografo Giorgio Rossi. Pur continuando anche a proporci formidabili invenzioni poetiche in perfetta solitudine.
Voto
9