La fine di Shavuoth, 2010
I capitoli del crollo, Volume primo: Tre fratelli, 2010
L’Italia s’è desta, 2010
Frankenstein ossia il Prometeo moderno, 2009
La Gabbia III, 2008
Donna non rieducabile, anteprima, 2007
L’odore assordante del bianco, recensione, 2007
Stefano Massini,
Scanner intervista il regista fiorentino, 2007
L’odore assordante del bianco, scritto e diretto da Stefano Massini, 2007
Muro di silenzio, diretto da Stefano Massini, 2005
Norma 44, di dacia Maraini, diretto da Stefano Massini, 2004
La Gabbia, diretto da Stefano Massini
Quando accadono certi avvenimenti un artista ha tutto il diritto - dovere di dire
la sua, di prendere carta e penna e buttare in parola la sua indignazione. Un
documento questo della coppia Massini
- Bonaiuto che va al di là del
contingente, delle immagini citate nel finale. Una lettura scenica in forma di
poesia, in rima baciata dove si è sentita chiara e netta la cifra stilistica
dell’autore - regista vincitore dell’ultimo Premio
Tondelli, con una patina di leggero autocompiacimento, dove
però la lettrice di fama è passata inosservata. Il
testo prima dà voce all’americano, poi all’iracheno mantenendo quel filo
di super partes necessario. Le luci accecanti da aeroporto tagliano la vista e
lo stomaco allo spettatore. La goccia che cade con refrain
metallico e quasi elettronico è il tempo dilatato, è la tortura che prende
corpo. Il termine “sangue” ripetuto all’infinito, l’attesa creata a colpi di
voce, la musica folk popolare Usa, i brividi della
normalità, della quotidianità attraverso la morte. Ed i
corpi- sacchi sgonfiati e le grida silenziose, le inferriate, il sudore acre,
le umiliazioni, le piastrelle sul muro, il fango fradicio e melmoso.
Sembra di vederli i corpi, di sentire le minacce, di assaporare il sapore
dolciastro del proprio sangue in bocca, perché “se un uomo salva una vita salva
il mondo intero”, allora se ognuno di noi ha permesso certe scempiaggini non
abbiamo salvato noi stessi. Siamo molto più vicino all’americano che
all’iracheno, nel borghese benpensantismo occidentale diffuso. Né destra né sinistra ma dvd e pc, i pod
e navigatore satellitare. Ma ci chiediamo senza la carrellata delle
atroci e suggestive e raccapriccianti fotografie
finali, peraltro già viste in molti telegiornali, la piece avrebbe avuto lo
stesso pathos e ammirazione? Sarebbe arrivato lo schiaffo, il colpo a togliere
il fiato senza la freddezza delle immagini che hanno molta più forza di mille
parole evocatrici?
Voto
6