Ultima piece teatrale della primavera 2004 al Teatro La Limonaia di Sesto Fiorentino, prima della sezione danza, attendendo il Progetto Connections di aprile, agognando "Intercity Sao Paulo" di giugno 2004.
L'interrogativo di fondo è il cercare di dare una spiegazione al "Momento prima", titolo dello studio del Laboratorio Nove, al preliminare, all'attimo di attesa prima dell'azione.
Il progetto a cura di Angela Antonini, Simona Arrighi e Sandra Garuglieri, vede quest'ultima al centro della scena, timida e balbuziente, intimista e disorientata, con l'asta del microfono che s'ammoscia quasi colpita da ansia da prestazione per le parole non dette, per il non fatto.
Nell'aria suoni minimalisti, creati e coordinati da Isabelle Surel, voci e bassi stanchi da aeroporto, da Shuttle frusciante in partenza, da navicelle intergalattiche in procinto di spiccare il volo.
Dieci gli attori sul palco, risorse umane per il teatro che verrà: la mattatrice Garuglieri, Gabriele Venturi, già ottimo in "Noccioline" nei panni di Charlie Brown e dell'angelo nel "Pittore di Madonne", Rossella Biagioli, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri, meraviglioso ne "La Parata", Cristina Di Sciullo, Giorgio Regali, Chiara Renzi, Caterina Vannoni e Chiara Vannuccini.
Gli interpreti, ora immobili ora scattosi, si muovono ritmati come gli zombie di Michael Jackson avanzano dal fondo, muro di carne in movimento e passi di danza in sincrono.
Non a caso, fra il pubblico straripante da posti in piedi, anche Luca Camilletti dei Kinkaleri, oltre ad Anna Meacci, splendida a gennaio in "Stupidi e banditi".
Corpi immobili come discoboli olimpici, pose plastiche, dipinti, pattinatori sul ghiaccio, istantanee.
La scelta assiomica è il vivere nella sospensione allontanandosi da tutto quello che potrebbe accadere, per evitare delusioni incalcolabili, fuga buddista nell'immobilismo, "come gatto che ama i pesci, ma non vuole bagnarsi le zampe".
Un'affermazione ripetuta ruota perenne nel testo: "Alle domande più importanti si risponde con l'intera esistenza".
Voto
7