“Un profumo può evocare una persona, così la musica agisce
su di me facendo riaffiorare alla mia mente immagini, ricordi, situazioni. Da
sempre, nei miei spettacoli sento l’esigenza di comunicare il mio mondo
interiore, ricordando chi c’è e chise
n’è andato, ma che comunque è sempre presente nei miei pensieri. Ricordi, immagini e eventi della mia storia,
piccoli pezzi di vita vissuta, accompagnati dalle musiche che ancora fanno
vibrare una parte di me, prendono vita. Il mio cafè, è un luogo dove accadono
cose e i ricordi si materializzano attraverso i miei interpreti.”
Si chiama Au cafè, la nuova creazione che Micha van Hoecke
ha ideato per il suo Ensemble, e coprodotto con Armunia Festival,
in programma al Teatro Puccini di Firenze,
venerdì 25 e sabato 26 novembre 2005 alle ore 21 . L’atmosfera unica, calda e fumosa è quella dei cafè
belgi. In questi luoghi di incontro per eccellenza, dove il tempo si
annulla tra idee, parole, e musica, si svolge questo spettacolo che è in realtà
un’allegoria
della vita stessa. Si ascolta musica nei cafè, Adamo, Jacques Brel, Leo Ferrè, Johnny
Halliday, Le Gran JoJo, i Beatles,
ma anche le divertenti versioni in musica dei Quatre Barbus che giocano sulla
Quinta di Beethoven, parodiando la famosa aria classica, per raccontare
l’invenzione della molletta per panni (la pince à linge).
I cafè sono luoghi popolari dove la gente balla, dove
arrivavano i barboni, gli artisti e la gente comune. Dove passa la vita, dove
la gente si ferma guardando verso il destino che può anche essere il nulla.
Frammenti di vita vissuta e di vita sognata. Come un quadro da interpretare.
“La messa in scena di questo spettacolo- racconta ancora Micha- ha suscitato in
me una riflessione su che cos’è il teatro, che per me è l’energia, il ritmo e
l’imprevisto. Il teatro è comunicazione totale, non credo in un teatro che
viaggia su binari diversi, da un lato la musica, su un altro la prosa e su un
altro ancora la danza. Il mio teatro è tutto e io sono interprete anche dei
miei interpreti. Non amo essere catalogato, il mio teatro è commistione di arti
e di pensieri. In questo contesto della mia ricerca, cerco di esprimere una
danza che dia vita a un racconto, che parla della vita e la vita è piena di
imprevisti.”
Protagonisti i danzatori dell’Ensemble di Micha van Hoecke e i
geniali Stefano Agostini (flautista) e Francesco Giomi (compositore).Costumi di
Massimo Poli, regia del suono di Tempo Reale Firenze.
Voto
8