Associazione Archètipo : La Principessa Bianca, recensione dello spettacolo, regia di Riccardo Massai, 2010
Associazione Archètipo : La Principessa Bianca, presentazione dello spettacolo, regia di Riccardo Massai, 2010
Associazione Archètipo : Blu (nello spazio di un respiro), regia di Riccardo Massai, 2009
Associazione Archètipo : Spoon River di Edgar Lee Masters , regia di Riccardo Massai, 2007
Associazione Archètipo : Le Baccanti di Euripide, regia di Riccardo Massai, 2007
Associazione Archètipo : Spoon River di Edgar Lee Masters , regia di Riccardo Massai, 2006
Associazione Archètipo : Il mercante di Venezia di William Shakespeare, regia di Riccardo Massai, 2006
Associazione Archètipo : I Savoiardi, regia di Riccardo Massai, 2005
Associazione Archètipo : Battaglia nel Nero di Roland Topor, regia di Riccardo Massai, 2005 - 2006
Associazione Archètipo : Macbeth di William Shakespeare, regia di Riccardo Massai, 2004
E’
fresca e palpitante la messa in scena de “Il
mercante di Venezia” che l’Associazione
Archètipo presenta in prima nazionale dal 4 al 19 marzo 2006 al Teatro
Comunale di Antella. Lo spettacolo, per la regia e l’adattamento di Riccardo
Massai è la conclusione del progetto triennale su William Shakespeare, che ha già visto in scena la Tempesta e il Macbeth sul palco del teatro in provincia di Firenze.
Ma partiamo dall’inizio, cioè dalle musiche originali,
che Luca di Volo ed Eleonora Tancredi propongono alla grande dal vivo. Colonna
sonora, ma anche interessante arricchimento drammaturgico, con i due
polistrumentisti che creano (e sottolineano) atmosfere
sempre diverse, integrando a loro modo, ma con grande verve la recitazione
della compagnia. In scena, insieme a Teresa Fallai e
Alessio Benedetti Sardelli, ci sono Simone Rovida, Roberto
Caccavo, Laura Milani,
Daniel Dwerryhouse, Giovanna Deidda, Ilaria
Danti e Alessandro Riccio. Non tutti sono attori professionisti e a tratti
qualcuno si lascia andare da una recitazione un po’ troppo urlata, si fa
trasportare da un fare inutilmente concitato, ma la commedia decolla comunque piacevolmente. Merito di un buon lavoro d’insieme e
di uno spazio scenico (creato da Claudio Pini) in continuo movimento: l’azione esce
dal palcoscenico per coinvolgere (con pedane mobili, location aeree e percorsi
creati al momento da sei giovani attori- inservienti) l'intero spazio della
sala teatrale, costringendo il pubblico a cambiare continuamente prospettiva e punto
di osservazione.
Qualche
perplessità invece per i costumi che Toni Musa ha caratterizzato fino a un certo punto. Privilegiando un
trovarobato un po’ troppo generico alcuni personaggi sembrano appena abbozzati:
è il caso della serva (Colombina – non Colombina), ma anche di altri
protagonisti che talvolta risultano un po’ troppo anonimi o inspiegabilmente
caricaturali. Per quanto riguarda la regia, non si può dire
che Riccardo Massai non abbia messo in campo idee e soluzioni interessanti, che
contribuiscono a una fruizione non didascalica dell’opera. Magari, invece di
disperdersi in mille direzioni, un segno più deciso e caratterizzante avrebbe
dato allo spettacolo un respiro e una profondità maggiore. In realtà qualche
segno forte c’è : basta pensare alla scena del
processo in cui pochi azzeccati tocchi registici trasformano il travestimento
in emozione visiva. Ciò detto, va ribadita la forza
interpretativa del gruppo, che a suon di adrenalina, coinvolge lo spettatore
nell’avventura teatrale, attualizzando le dinamiche della storia shakesperiana
con una fisicità non esasperata o ingombrante, ma sempre dirompente.
Voto
7