partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Biennale di Venezia 2023
Danza Musica e Teatro
AGO
Modena Fabbriche Culturali
700 Dante
Un omaggio lungo un anno
Sipa 2021
Siena International Photo Awards
Firenze Tv
In onda sul web
Tenax Theatre 2019
Secondo anno
Alessandro Benvenuti
Due spettacoli di Arca Azzurra Teatro
Giornata europea dello spettatore
Promosso dal Progetto Be SpecACTive!
Lisboa
Regia Anna Stigsgaard
Premio Virginia Reiter 2013
Il lavoro dell'attrice

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  28/03/2024 - 15:14

 

  home>live > eventi

Scanner - live
 


La macchina del capo
Di e con Marco Paolini
La musica dal vivo è suonata dalla chitarra di Lorenzo Monguzzi, cantante dei Mercanti di Liquore
Su La7 e per Auroradisera 12 marzo 2010 al Teatro Aurora di Scandicci

 




                     di Tommaso Chimenti


La macchina del capo ha un buco nella gomma. Ripariamola col chewing-gum. L’abbiamo cantata tutti la filastrocca infantile che dalla seconda strofa in poi diventava gutturale e mimica. Marco Paolini ci riapre i suoi Album con quest’ennesimo, ma non sono mai troppi, affresco di un’Italia andata, più rurale e contadina ma forse più vera. La nostalgia si taglia a fette, come la nebbia in Val Padana. Ed allora nel suo nuovo “La macchina del capo” (il 12 marzo al Teatro Aurora di Scandicci), andato in onda il primo gennaio 2009 su La 7 con ascolti record per il teatro in tv (oltre un milione!), si parla ancora di bambini, di ragazzi cresciuti in strada, nell’aia, con quell’aria sferzante sulle gote e le ginocchia viola che sembra di sentirne il vento ed il dolore. La musica dal vivo è suonata dalla chitarra di Lorenzo Monguzzi, cantante dei Mercanti di Liquore: “Acqua di colonia”, “Muso nero”, “Tabelline”, “La spinta del sale”, “Nicola”, “Piero matto”, da Celentano “Storia d’amore”, da Leonard Cohen la celestiale “Hallelujah”. Paolini apre il baule della memoria, ci entra a capofitto e ne trae fuori oggetti in disuso, parole demodè o storpiate dialettescamente, forzando sull’accento che fa lontano nello spazio ma soprattutto nel tempo. Ne escono storie piccole che si intrecciano, casualmente e involontariamente, con la Storia grande, racconti di vite sparpagliate, eroi semplici, miti periferici, da ricordare, figure da portarsele dentro. E’ un monologo autobiografico, il suo, lui, figlio orgoglioso, di un ferroviere. E dalle sue parole pare di sentire il fischio, lo stridere dei binari, l’odore acre della ruggine, anche la voce metallica degli orari, la seconda classe, i ritardi: “Narro di un’infanzia non protetta da cordoni sanitari degli adulti, del primo giorno di scuola, di campetti di periferia, di viaggi in treno e vacanze avventurose”. Altre date in Toscana: il 13 marzo 2010 a Campiglia Marittima, il 14 marzo 2010 a Castiglion Fiorentino. Info: 055.7591591; biglietti da 12 euro; www.fts.toscana.it.

Voto 7 ½ 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner