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  26/04/2024 - 05:56

 

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Inferno
Compagnia Down Theatre
Una massa informe di anime diretta da Maurizia Ronchi
Teatro Lo Scantinato, via San Domenico 51, il 18, 19, 25 e 26 febbraio 2005

 




                     di Tommaso Chimenti


Lo Scantinato è angusto, chiuso, claustrofobico. La scena è un ritaglio tra le sedie, si sentono i respiri affannati ed affannosi dei condannati, tra le fiamme immaginarie in quest’”Inferno” più che dantesco, anche se la riproposizione di una selezione di canti è fedele alla linea.

Una massa informe di anime, ex uomini e donne terreni, adesso ridotti a poltiglia subumana, a graticola e liquame senza nervo né sostanza, appiattiti sullo strato del fondo dove sono precipitati.

Il Down Theatre, la scuola di recitazione diretta da Maurizia Ronchi, regista sensibile e fine, abituato e con nelle corde la comicità e la risata, stavolta si rivela capace di cambiare registro e dare comunque pathos e freschezza ad un’operazione ardua e difficile.

Tra i trentatre canti sono stati messi in scena il primo con le tre fiere, il terzo con Caronte, il quinto con Minosse ed i lussuriosi, tra i quali Paolo e Francesca, il settimo con gli avari, il nono con la palude Stigia e le Erinni, il decimo con gli Eresiarchi, il tredicesimo con Pier delle Vigne, il diciannovesimo con i Simoniaci, il ventunesimo con i diavoli, il ventiquattresimo, il ventiseiesimo con Ulisse, il trentaduesimo ed infine il trentatreesimo con Il Conte Ugolino. 

Già in scena nel 2001 al Teatro Studio di candicci, con la scena molto più ampia, stavolta il pubblico sbatte il naso nel sudore e nelle membra dei puniti in eterno che si dimenano e vagano immobili, in continuo movimento impercettibile quasi parkinsoniano che si rivela come onda da mal di mare ed instancabile angoscia irrefrenabile, senza posa, infinita ansia del buco nero dell’altrove oltre.

Tra i molti giovani attori spiccano sicuramente fuori dal gruppo il Federico Romei, Caronte, Cavalcante, un esondante Lapo Bacci, con voce roca da Padrino, nei panni del Conte Ugolino e Farinata, Carlo Manao che è un perfetto Minosse.

Dal substrato animato e mobile si levano le voci ed i corpi senza carne dei perduti che di volta in volta raccontano, in rime e con calata poetica trecentesca, le loro tragiche storie.

Un po’ in disparte, unico neo della rappresentazione, Virgilio, Andrea Bruni che all’ultimo minuto ha sostituito l’influenzato Marcello Sbigoli, ed un Dante, Davide Dei, in ombra schiacciato dalle anime che lo soverchiano per stile e forza.

Gli altri componenti dei gironi e delle bolgie dantesche sono: Lisa Corda , Marcella Soldani Benzi, Anita Galvano, Eleonora Cappelletti, Marco Raimondi, Lucia De Ranieri, Cecilia Agostini, Elisabetta De Angeli, Nicola De Rosa, Giulia Tenani, Giacomo Bandini, Andrea Genovese, Alessandro Sanesi, Lorenzo Bongianni

Voto 6 + 

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