Lo Scantinato è angusto, chiuso, claustrofobico. La scena è un ritaglio tra le sedie, si
sentono i respiri affannati ed affannosi dei condannati, tra le fiamme
immaginarie in quest’”Inferno” più che dantesco, anche se la riproposizione di una selezione di canti è fedele alla
linea.
Una massa informe di anime, ex uomini e donne terreni, adesso ridotti a
poltiglia subumana, a graticola e liquame senza nervo né sostanza, appiattiti
sullo strato del fondo dove sono precipitati.
Il Down Theatre, la scuola di recitazione diretta da Maurizia
Ronchi, regista sensibile e fine, abituato e con nelle
corde la comicità e la risata, stavolta si rivela capace di cambiare registro e
dare comunque pathos e freschezza ad un’operazione ardua e difficile.
Tra i trentatre
canti sono stati messi in scena il primo con le tre fiere, il terzo con Caronte, il quinto con Minosse ed
i lussuriosi, tra i quali Paolo e Francesca, il settimo con gli avari, il nono
con la palude Stigia e le Erinni, il decimo con gli
Eresiarchi, il tredicesimo con Pier delle Vigne, il diciannovesimo con i
Simoniaci, il ventunesimo con i diavoli, il ventiquattresimo, il ventiseiesimo
con Ulisse, il trentaduesimo ed infine il trentatreesimo con Il Conte
Ugolino.
Già in scena nel 2001 al Teatro Studio di candicci, con la scena molto più
ampia, stavolta il pubblico sbatte il naso nel sudore e nelle membra dei puniti
in eterno che si dimenano e vagano immobili, in continuo movimento
impercettibile quasi parkinsoniano che si rivela come
onda da mal di mare ed instancabile angoscia irrefrenabile, senza posa,
infinita ansia del buco nero dell’altrove oltre.
Tra
i molti giovani attori spiccano sicuramente fuori dal
gruppo il Federico Romei, Caronte, Cavalcante, un esondante Lapo Bacci, con voce
roca da Padrino, nei panni del Conte Ugolino e Farinata, Carlo Manao che è un perfetto Minosse.
Dal substrato animato e mobile si
levano le voci ed i corpi senza carne dei perduti che di volta in volta
raccontano, in rime e con calata poetica trecentesca, le loro tragiche storie.
Un po’ in disparte, unico neo
della rappresentazione, Virgilio, Andrea Bruni che all’ultimo minuto ha
sostituito l’influenzato Marcello Sbigoli, ed un Dante, Davide Dei, in ombra schiacciato dalle anime che lo soverchiano per
stile e forza.
Gli altri componenti
dei gironi e delle bolgie dantesche sono: Lisa Corda , Marcella Soldani Benzi, Anita Galvano,
Eleonora Cappelletti, Marco Raimondi, Lucia De Ranieri, Cecilia Agostini, Elisabetta
De Angeli, Nicola De Rosa, Giulia Tenani, Giacomo Bandini, Andrea Genovese, Alessandro Sanesi, Lorenzo Bongianni
Voto
6 +