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  28/03/2024 - 15:38

 

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Giulietta & Romeo
Lo Shakespeare in dance di Mancini
Per il Maggio Musicale e Pitti Immagine
Il 7 giugno 2005 al Teatro della Pergola di Firenze (repliche 8, 9, 10, 11, 13 maggio 2005)

 




                     di Giovanni Ballerini


Teatro del Maggio Musicale Fiorentino stagione 2005 - 2006
Roberto Bolle per Natale 2005 a a MaggioDanza
Barocco
In una parte di cielo
Giulietta e Romeo


L’unico appuntamento di balletto nel cartellone del 68° Maggio Musicale Fiorentino è il classico “Giulietta e Romeo” di Prokofiev, riproposto, in prima assoluta con la coreografia di Giorgio Mancini e portato in scena dal corpo di ballo di MaggioDanza (con i solisti Antonio Guadagno, Letizia Giuliani e Umberto De Luca) il 7 giugno 2005 al Teatro della Pergola di Firenze (repliche 8, 9, 10, 11, 13 maggio 2005). L’evento, organizzato dal Maggio Musicale Fiorentino insieme a Pitti Immagine ha anche una valenza glamour, visto che il progetto che riunisce in uno staff creativo lo stilista fiorentino Cesare Fabbri (al suo debutto come creatore di costumi teatrali), il videomaker Luca Scarzella, lo scenografo Paolo Fiumi e  la giornalista e scrittrice Paola Calvetti, nelle vesti di drammaturga.

Shakespeare in dance, insomma, con un’ambientazione che fa pensare ai nostri giorni, ai linguaggi multimediali del terzo millennio: una nuova versione del balletto in tre atti basato sull'omonima tragedia di William Shakespeare, musicato da Sergej Prokofiev nel 1936, che fu eseguito la prima volta l’11 gennaio 1940 al teatro Marinsky di San Pietroburgo, con la coreografia di Leonide Lavrovsky.

Lo scontro fra bande rivali, il rapporto ambiguo e di dominio fra padre e figlia, in cui Mancini ha volutamente spostare l’accento sulla figura femminile, il gap di status fra nuovi ricchi e aristocratici d’antan reso evidente anche dal look - bianchi jeans “destroyed” con polsiere borchiate si contrappongono alla sobria eleganza delle signore -, il ruolo fondamentale giocato non più da un semplice frate ma da Chronos, il Tempo che arma e ordisce e assiste agli eventi: tutto questo è già, in parte, nell’originale di Shakespeare, emerge esplicitamente grazie alle proiezioni e viene sublimato attraverso un linguaggio coreografico ad alto tasso di sensualità.

Voto 8 

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