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Fabbrica Europa 2013
XX edizione
Spazio alla danza e al teatro per aprire un festival diffuso: dalla città alla regione, dall’Italia all’Europa. Un flauto magico di Mozart firmato Peter Brook apre il cartellone
Dal 16 aprile al 19 giugno 2013 in vari spazi di Firenze e della Toscana

 




                     di Giovanni Ballerini


Dopo venti anni molto è cambiato. E Fabbrica Europa 2013 non si tiene solo nel luogo deputato, quella Stazione Leopolda, che da sempre ha caratterizzato l’identità della kermesse, ma anche in altri spazi, per aprire a un festival diffuso: dalla città alla regione, dall’Italia all’Europa. Un’Europa ancora da costruire, da fabbricare.
È così che la XX edizione di Fabbrica Europa scompagina i margini, disegnando una nuova formula: un festival dilatato nello spazio e nel tempo, una programmazione più ramificata che, da metà aprile a metà giugno che coinvolge in una rete attiva diversi teatri e spazi performativi della città e della regione. Due mesi per tracciare un’inedita mappa del contemporaneo che punta sulla trasversalità. È il concetto di mobilità dell’arte o di progettualità diffusa, già avviato negli ultimi anni, si concretizza in forma più definita e capillare. Il Teatro Era di Pontedera, il Teatro Cantiere Florida, CanGo Cantieri Goldonetta, la Stazione Leopolda, il Teatro della Pergola, l’Istituto Francese, il Rondò di Bacco e altri spazi, accolgono importanti protagonisti - nazionali e internazionali - della danza e del teatro, insieme a giovani emergenti, autori di progetti innovativi e di qualità. In questa edizione non c’è spazio per gli eventi musicali, in compenso la danza e il teatro ritrovano slancio nella programmazione.
La sezione danza concentra il suo sguardo sulle espressioni più innovative dell’arte performativa: contaminazione e sperimentazione. Coreografi e performer tracciano le linee di nuove modalità espressive traducendo in forma scenica complessità o consuetudini del quotidiano: Takahiro Fujita e Chiharu Shinoda dal Giappone, Panaibra Gabriel Canda dal Mozambico, Bouchra Ouizguen dal Marocco, Sioned Huws dal Galles, Eszter Salamon da Ungheria/Francia si fanno portavoce di riflessioni sulla condizione umana. La multimedialità è il linguaggio che caratterizza la piéce del canadese Benoit Lachambre (presenta in prima nazionale Snakeskins alla Stazione Leopolda il 10 e 11 maggio 2013) e del tedesco Egbert Mittelstadt (insieme alla performer Yoshi Shibahara e al musicista Achim Mohné presenta Timeslices, alla Stazione Leopolda dall’8 al 10 maggio 2013).
Spazio anche alla danza contemporanea nazionale con le creazioni di Fabrizio Monteverde, Enzo Cosimi, Fabrizio Favale, Giardino Chiuso, Virgilio Sieni (riallestisce Sonate Bach di fronte al dolore degli altri, 11 coreografie ispirate da altrettanti momenti tragici ed emblematici della recente storia al Teatro della Pergola il 12 maggio 2013), Alessandro Sciarroni, Company Blu, Cristina Rizzo, Marina Giovannini e una vetrina di giovani danzautori per mostrare le coordinate della creazione, produzione e distribuzione per le nuove generazioni: Martina Francone, Claudia Catarzi, Jari Boldrini e Martina Platania, Francesca Foscarini, Leonardo Diana, Daniele Ninarello, Claudio Malangone, David& the Dreamers, Silvia Mai, Eleonora Chiocchini, Sharon Estacio, Samuele Cardini, Monica Baroni, Pietro Pireddu, Tan Tamel.
La sezione teatro propone icone del teatro europeo e internazionale, come Peter Brook, Anatolij Vassiliev (con un progetto di residenza (incentrato su Pirandello al Teatro Era di Pontedera dall’8 maggio al 1 giugno 2013), Luca Ronconi (con In cerca d’autore. Studio sui Sei personaggi alla Stazione Leopolda dal 3 al 5 maggio 2013)., che si confrontano con i grandi classici della letteratura e della musica da Pirandello a Mozart. Figura poliedrica del teatro internazionale, Alvis Hermanis, direttore del Nuovo Teatro di Riga, già consacrato da pubblico e critica, si misura con la narrativa contemporanea, mentre il franco-congolese Olivier de Sagazan è un emblematico esempio delle espressioni più ibride dell’arte contemporanea, coniugando arte visiva, plastica e performativa.
Una Stazione Leopolda essenziale – quest’anno cornice di una programmazione più rarefatta – >accoglie il progetto di Sergio Risaliti con la creazione di No more excuses, light installation site specific dell’artista fiorentino Maurizio Nannucci. L’architettura sonora che contrappunta l’opera è dello stesso Nannucci con Simone Conforti (3-11/05). Il 9 maggio 2013 alla Stazione Leopolda l’architetto Massimiliano Fuksas tiene la conferenza dal titolo One day, one project, introducono Marco Casamonti e Sergio Risaliti. In collaborazione con AREA rivista di architettura e arte del progetto Gruppo Sole 24 Ore Business Media.
Ad aprire il cartellone è il 16 e 17 aprile 2013 al Teatro Era di Pontedera Un flauto magico di Mozart firmato Peter Brook. Un Mozart restituito in forma ludica, intima e leggera per una messa in scena di grande freschezza e potenza espressiva.

Voto 7 ½ 

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