Daniele Timpano : Ecce Robot
Daniele Timpano : Dux in scatola
Come un ectoplasma in totale
completo bianco è fumettistica la figura di Daniele
Timpano, già sorprendente autore dell’ottimo
Dux in scatola,
quando affronta in perfetta solitudine la scena. Sul palco si trasforma. Se
fuori onda è traballante, balbuziente, woodyalleniano, sulle tavole è un
diavolo della Tasmania. Ha il naso come Zanardi,
il personaggio simbolo delle tavole di Andrea Pazienza. Passano le sigle dei
cartoni giapponesi anni ’80 e vanno in parallelo gli episodi dei robot delle
piccole reti private con un’analisi sociologica del cambiamento antropologico che
i prodotti dei disegnatori con gli occhi a mandorla hanno portato ed importato
nelle case e nelle famiglie del boom economico tricolore. Senza chiedere il
permesso. Genitori che non capivano, figli attaccati al tubo catodico.
Un’invasione. Vista a posteriori forse l’inizio del movimento berlusconiano. Il
bene, il male, il “nostro” che sta per soccombere, l’arma micidiale condita da
correttezza, lealtà e buoni sentimenti contro i malvagi avversari. I valori
veri di una volta: Mulino Bianco. Jeeg Robot e Daitan e
Ufo Robot e
Mazinga Zeta e Goldrake. Un mix di telefilm americani e schizzi nipponici arrivati
senza anticorpi, piombati a dirotto nelle teste dei trentenni di oggi senza
nessuno attorno che li potesse digerire e decodificare per loro. E li chiamano
“bamboccioni”. Hanno tutte le attenuanti: “Sono meticcio: ho la mamma
giapponese e papà è Berlusconi”, proclama. E’ stata una lunga rivoluzione, ma
ce l’hanno fatta. Hanno atteso, pazienti a suon di Bim Bum Bam, di jingle, di Cristina D’Avena.
In sedute plastiche, in pose da fotoromanzo Timpano si inarca avvolto da luci
differenti e da sistemazioni corporali statiche a seconda del personaggio
interpretato. Bella questa saga ispirata liberamente all’opera di Go Nagai. La voce in playback, supportata da quella fuori campo del tecnico
del suono (Marco Fumarola) che pare quella didascalica del “Kill Bill”
tarantiniano. Si muove, si stoppa: “Mazinga è grande e Timpano è il suo
Profeta”. A rischio di fatwa.
Voto
7