Egumteatro, Quartett, 2003
Egumteatro, Serate Beckettiane, 2006
Egumteatro, L’omossessuale o la difficolta’ di esprimersi, 2006
Egumteatro,
Che tragedia!, presentazione, 2007
Egumteatro,
Che tragedia!, recensione, 2007
Egumteatro,
Un anno con 13 lune, 2008
"I testi di Copi ci sorprendono continuamente e ci
invitano a dubitare delle certezze, dei dogmi, del vociferare troppo convinto
di una forma teatrale che si propone come unica, nuova, definitiva".
Con la consueta verve, gli Egumteatro
e Teatro
dell’Arsenale di Milano ci portano in una Siberia
da operetta per gustare la commedia più bella e dissacrante del grande Copi.
Virginio Liberti e Annalisa Bianco hanno scelto le canzoni di Mina, Endrigo,
e Caterina Caselli come
colonna sonora per “L’omosessuale
o la difficoltà di esprimersi” in programma il 12 marzo 2007,
come secondo appuntamento della rassegna “Garofano Verde/Toscana – Scenari di
teatro omosessuale” curata da Rodolfo Di Giammarco, al Teatro
Studio di Scandicci.
“I testi di Copi sono un bell’antidoto
contro un modo di vedere i fatti della realtà come qualcosa che ha sempre una
spiegazione logica, una ragione, una causa, un perché, una progressione, una
fine”.
L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi” (traduzione di Luca Coppola e Giancarlo Prati)
ha come protagonisti Irina, Miss Simpson
e la Signora Garbo,
tre personaggi dal sesso ambiguo. L’azione si svolge fra lupi, cani da slitta,
militari sovietici e cosacchi. Irina è l’oggetto di tutte le attenzioni e di tutti i desideri. I dialoghi serrati tra i tre personaggi
raccontano di interventi chirurgici a Casablanca,
viaggi in Egitto, fughe in Cina. Accompagnati dal Generale Puskin
e Garbenko, Irina, Miss Simpson
e Garbenko danzano e
recitano in un turbine di cambi di abito, parrucche, fili di perle, seni e
genitali posticci, in un interno kitsch e soffocante.
Ma soprattutto cantano – in playback – canzoni degli anni ’70 -
trasformando la commedia di Copi in una tragedia da cabaret. Con il procedere
degli eventi ed il susseguirsi dei colpi di scena, tutto diventa sempre più
complesso, difficile da districare. I personaggi si sanno condannati alla solitudine ma continuano a credere fino in fondo che la
verità si possa attingere nel contatto carnale, per quanto sanguinario esso
sia. Irina fa l’amore con i cosacchi, partorisce nelle
toilettes. Ed ecco, il
sangue sgorga. Gli altri assistono straniati, prendono parte
sorridenti alla festa in maschera che lentamente scivola nell'orrore.
Una storia divertente, sarcastica, convulsa e terribile, dove ogni personaggio
è una caricatura oltraggiosa, e l'ambiguità è la vera protagonista.
Raul
Damonte Taborda, in arte Copi, nacque
a Buenos Aires nel 1939 e morì per Aids a Parigi nel 1987. Negli anni Sessanta,
arrivato a Parigi, Copi
si fece conoscere nel Nouvel
Observateur con il suo personaggio della "donna
seduta", dalle vedute piccolo-borghesi, che si lancia in discussioni
surreali con un pollo chiacchierone o un topo sfacciato.
Oltre
ad avere successo grazie alla sua carriera come
fumettista (le sue opere erano tradotte con regolarità anche da Linus in
Italia, dove era noto quanto in Francia), Copi collaborò con diversi giornali,
e scrisse numerosi romanzi ed opere teatrali (nelle quali spesso recitava come
protagonista en travesti), ancora oggi messe in scena in tutto il mondo. Fece
parte del gruppo Tse, un'associazione di artisti franco-argentini con cui nel 1969 curò la
biografia di Evita Peron. Con loro realizzò anche
opere teatrali in cui metteva in scena l'incomunicabilità dei personaggi,
ispirandosi in ciò all'opera di Samuel Beckett.
Nel 1971 Copi scrisse e diede alle stampe L'homosexuel
ou la difficulté de s'exprimer (L'omosessuale
o la difficoltà di esprimersi), con cui rese palese la sua sessualità.
Dotato di un grande senso dell'umorismo, spesso autoironico, dedicò al tema gay negli anni Settanta il
romanzo satirico-camp Il ballo delle checche e
collaborò col periodico gay parigino Gai Pied. I fumetti nati da tale collaborazione
sono stati raccolti e tradotti in Italia col titolo Il fantastico mondo dei gay (e delle loro mamme).
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