Contemporanea 07, presentazione V edizione
Contemporanea 07, il futuro e il presente
Alveare Off percorsi performativi – linea verde
Alveare Off percorsi performativi – linea rossa
Teatro delle Ariette, Theatre de Chambre, Dans ma maison
Fuori Formato
Si rinnova l’appuntamento con Contemporanea, il festival biennale dedicato alle arti della scena,
che si svolgerà a Prato dal 30 maggio al 7 giugno 2007, con
appuntamenti dislocati tra Teatro Metastasio, Fabbricone, Centro
per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Officina Giovani Ex-Macelli, Teatro Magnolfi e Galleria Fornello.
Il festival rilancia la sua vocazione di progetto culturale rivolto a
percorsi creativi di nuova generazione puntando in questa quinta edizione ad
approfondire e ampliare ulteriormente i contenuti artistici e progettuali
attraverso la proposta di importanti momenti
performativi, cercando di individuare nuovi ambiti della ricerca nel campo
della scena contemporanea. Nucleo centrale del festival 2007 sono
due diverse sezioni di ALVEARE, che puntano sull’elemento progettuale
caratteristico, privilegiando ancora una volta il processo creativo, l’opera in
divenire, la ricerca e la sperimentazione. In questo progetto di percorsi
performativi interagiscono contemporaneamente autori ed artisti diversi, eventi
per cui il pubblico viene chiamato ad assistere in
sequenza a performance che si susseguiranno l’una dopo l’altra formando un
unicum spettacolare: ALVEARE C-ARTE e ALVEARE OFF:
ALVEARE C-ARTE (5-7 giugno al Centro per l’arte contemporanea Luigi
Pecci) è dedicato a quattro compagnie in
rappresentanza di un preciso ambito del teatro italiano riconosciuto come
“generazione ’90”. I Motus presentano Junkspace,
di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, video Motus&Francesco Borghesi (p-bart.com), una amara riflessione sulla condizione umana,
i Kinkaleri propongono Alcuni giorni sono
migliori di altri, una ricerca formale entro la figura umana e l’amore di
coppia, Fanny & Alexander danno vita a Heliogabalus/Varius, regia e luci Luigi de Angelis,
drammaturgia Chiara Lagani, scene Luigi de Angelis e Antonio Rinaldi, macchine del suono Mirto Balani,
costumi Chiara Lagani e Sofia Tannini, un’opera sulle
lingue impossibili letterarie e/o storiche e Teatrino Clandestino presenta Inopportuna per la
profondità di Fiorenza Menni e Pietro Babina, un lavoro poetico sul concetto di obbedienza
all’autorità; questa sezione del programma prevede inoltre un momento pubblico
di confronto e approfondimento su questo periodo recente di storia teatrale e
sulla crisi del contemporaneo nelle arti della scena.
ALVEARE OFF (30 maggio-4 giugno / Ex Macelli/Officina Giovani) vede
invece allestititi, suddivisi in tre diverse “linee” di percorsi performativi,
i lavori di undici gruppi di recente formazione che
hanno già incontrato l’attenzione del pubblico e della critica e che
rappresentano lo sviluppo artistico e produttivo di una nuova generazione del
panorama italiano: ci sarà una riflessione sul dato umano come oggetto estetico-conoscitivo di Habillé d’eau, un
breve episodio sull’assenza nella relazione a due di Le-Gami, una
ricerca di cose semplici danzata da Ambra Senatore, un omaggio al mito di
Oreste condotto tra ricerca corporea e improvvisazione da Alessandra Fazzino, uno studio su un evento mancante
messo in scena da Snejanka Mihaylova, un lavoro sulla possibilità della
visione di Cosmesi, un tentativo di arcaicizzare la realtà di Menoventi, un’apologia dell’assenza creata da Teatro Sotterraneo, un’esibizione sospesa tra
sensualità e amore di Bianca Papafava,
un autoritratto che fa riflettere sulle sfaccettature dell’identità di Antonio Tagliarini e, infine, la messa in scena di uno
sfondo urbano conturbante e inconfessabile di Roberto Corradino.
Inoltre, nella sezione SCENA
CONTEMPORANEA, una grande scatola di legno – contenitore di immagini
e persone, suggellerà l’incontro tra Théâtre de Chambre e Teatro delle Ariette con “Italie”,
secondo episodio del progetto “Dans ma maison (conte de la vie ordinaire)”,
la prima nazionale di “Duo” vede il giapponese
Hiroaki Umeda condurre un’indagine sulle
possibilità e i limiti della danza; il dipinto dell’Ultima cena di Leonardo da
Vinci ispirerà l’ultima creazione di Raffaella Giordano,“Cuocere il Mondo” - una
riflessione sulla morte e il tradimento –, e la danza di Mette Ingvartsen, in prima nazionale, è protagonista di una
performance sul genere fisico e teatrale degli stunt,
basata sul modo in cui gli effetti vengono realizzati e sul perché ci
piacciono.
Ancora, la sezione FUORI FORMATO, offre forme di teatro curiose ed originali,
in costante contaminazione fra altre arti (una serie di formati speciali per un luogo di approdo per
forme di teatro curiose ed originali, in costante contaminazione con altre
arti: letteratura, musica, arti visive, video). Tra gli short format, pensati
per accogliere uno spettatore alla volta c’è “Private Eye”,
un lavoro sulla costruzione di un’identità fittizia messo in scena dalla
principale compagnia di ricerca australiana, l’Iraa Theatre di
Cuocolo/Bosetti, “xxl.eps
extended peep-show”, un peep show appunto, prodotto
da Isole Comprese Teatro, e “[Incolto]”, un lavoro sensibile alla variazione
del punto di vista dello spettatore realizzato da TPO; per le ARTI VISIVE è
invece presente il progetto curatoriale di Jacopo Miliani che presenta in 4 diverse serate 5 artisti
internazionali (Jacopo Miliani con Rosie Cooper (UK), Nicola Gobbetto (I), George Henry Longly (UK), Ane
Lan (NO), Anat Ben-David (Israel/UK)) contando
sulla loro assenza e investigando con ciò il concetto di performativo/performatività e le videoistallazioni
e il cinema da camera di Zapruderfilmmakersgroup, che in tre diverse proiezioni del
progetto “Daimon” utilizza un tipo di proiezione in
grado di rendere la sensazione tattica del rilievo.
Voto
8