Dopo i primi tre atti in cui gli interlocutori delle arti visive sono stati Alfredo
Pirri, Enrico Castellani e Jannis Kounellis, questa volta OA – cinque atti teatrali sull’opera d’arte si confronta con un lavoro site specific di Loris
Cecchini. Debutta il 14 aprile (repliche 15 e 16) alle 21 al Teatro Studio di Scandicci il quarto atto di un progetto dei Krypton che mira al dialogo fra le
arti. Protagonista Cecchini, tra gli artisti italiani emersi nello scorso decennio più noti e apprezzati all’estero, che realizza per lo spazio
del Teatro Studio una nuova versione dell’opera Cloudless, che dal 2006 trova nuove morfologie in dialogo con lo spazio naturale o architettonico che la ospita, dilatando le sue componenti, scale in alluminio e sfere modulari, come un organismo in metamorfosi. Nata per
contesti museali come il PS1 di New York e il Palais de Tokio a Parigi, Cloudless
al Teatro Studio si misura per la prima
volta con un involucro privo di luce naturale, all’interno del quale si distribuisce e si moltiplica, partendo dalla sala e articolandosi in uno spazio insolito posto tra due platee che fronteggiandosi permettono agli osservatori-spettatori di rispecchiarsi gli uni sugli altri, incrociando gli sguardi nei volumi dell’opera. La luce attraverserà ritmicamente la
mutevole installazione ridefinendo senza sosta i suoi punti di equilibrio e amplificando la sua natura mista di assemblaggio materico che tende, nella sua variabilità e mobilità, all’organicità. Questa ricerca della misura, tra
oggetto e architettura, porta Cauteruccio a chiamare in scena sette corpi a testimoniare
le diverse categorie dell’esistenza urbana, tentando una conciliazione, un
dialogo tra la natura del corpo e l’artificio dell’opera. La drammaturgia si
tesse con frammenti dagli scritti di Jean Baudrillard, Henry Michaux, James
Ballard, incentrati sul valore metamorfico del corpo e sulla visionarietà sintetica dell’era contemporanea. La drammaturgia musicale è invece affidata all’eclettico chitarrista Alessandro Finazzo, più conosciuto come A.M. Finaz, colonna e fondatore della Bandabardò.
"Sono felice di affrontare in maniera diversa, rispetto alla Banda, la contemporaneità - spiega Alessandro -. La mia chitarra stbilirà un confronto serrato con la voce trattata acusticamente Cauteruccio e interagirà in tempo reale (sarò sul palco come vero e proprio performer) con quello che succede sul palco".
Teatro Studio
- Via G. Donizetti n.58 – Scandicci (FI) - info 055 7591591 biglietteria@teatrostudiokrypton.it
Voto
8