L’hanno voluta definire “Laboratorio
del possibile”, ma intanto per la XIII edizione di Fabbrica Europa, le giornate del festival si sono ridotte a una quindicina. Visti i
tagli ministeriali alla cultura, il festival è stato per un po’ in standby, poi
è partito regolarmente e dal 5 al 21 maggio 2006 negli spazi della Stazione
Leopolda gruppi teatrali e di danza, performer, video
maker, musicisti e i new media artist
italiani e internazionali presentano a Firenze le loro creazioni. Sono poi in
programma anche numerosi workshop, seminari e incontri,
momenti di riflessione attiva su percorsi sensoriali, intellettuali e sulle nuove
tecnologie.
I primi spettacoli in
cartellone hanno sgombrato il campo dal dubbio che anche il livello del
cartellone di quest’anno fosse
ridimensionato rispetto al passato. Le sperimentazioni di Egumteatro(che per il centenario
della nascita di Samuel Beckett hanno presentato in
prima assoluta lo spettacolo “Non dimenticar le mie parole”, l’installazione -
spettacolo elettronico e new media del TPO–CCC Project e soprattutto l’ultima creazione della coreografa Karine Saporta, hanno colpito nel centro. Tanti applausi per “Dans
le regard de la nuit… Bel Ayoun Bel Leil…”, lo spettacolo che la coreografa francese ha
realizzato per l’Egyptian Modern
Dance Company, rendendo omaggio al mito di Oum Kalsoum. Una danza visionaria, solenne e moderna al tempo
stesso, che racconta un Egitto ideale e storie di mare d’acqua. Bellissima la musica di Jean-Marie Sénia
che, insieme ai movimenti danzati, ci racconta un Oriente elegante e poetico.
Fra gli altri appuntamenti che il festival dedica alla danza ricordiamo la
prima nazionale di “11 cover” dei Kinkaleri l’11 e 12 maggio 2006, “Piano di consistenze” di Company Blu il 14 maggio, “Il non
fare” di Francesca Proia e “We-go”
di Vincenzo Carta e Benjamin Vandewalle
a Cango l’8 e il 9 maggio. La PIP Companhia
de Dança di Carmen Jorge propone
il 16 e il 17 maggio “3 M – Gingaestética”, la gallese Sioned Huws il solo “Youd “il 19,
mentre Virgilio Sieni è protagonista il 21 e il 24 maggio 2006 con “Mi
difenderò”. La sezione teatrale del festival dedica una personale al regista e
attore argentino Cesar Brie:
in programma “Il mare in tasca” il 9 maggio, “Solo gli ingenui muoiono d’amore”
il 10 e “Otra vez Marcelo” il 12 e 13 maggio 2006. Da non perdere dal 10 al 13 maggio
“Eupalinos. Last time theatre” della regista bulgara Snejanka
Mihaylova e la “Maria Maddalena” di Valentina Capone (dal 17al 20 maggio) con Silvia Pasello.
Per il cartellone musicale,
dopo il doppio concerto di Marco Parente, l’11 maggio 2006 è la volta di un concerto
dedicato a New Orleans con Sadiq Bey e Dinamitri Jazz Folklore, per gli amanti del repertorio di Serge Gainsbourg, e Tim Buckley da non perdere è l’evento di Loene Carmen e della Mick Harvey
band il 12 maggio 2006. Il giorno
seguente si esibiscono la Symbiosis
Orchestra con Dj Scanner, il 16 va in scena il
progetto Laborintus Berio-Dante-Sanguineti
a cura del Centro Tempo Reale, e il 18 il set dei Balkan
Damar. Il grande concerto
finale è invece coordinato da Giuseppe “Jaka” Giacalone.
Da seguire con interesse
anche la parte del festival dedicata ad arte, scienza e nuove tecnologie con un
progetto sperimentale di Tempo Reale dedicato al paesaggio sonoro e rivolto a
giovani dal 13 al 16 maggio, le sperimentazioni del collettivo belga Crew dal
16 al 20 e l’installazione
multimediale VIRGO MA 49–100/04, progetto di sound design di Eraldo Bernocchi e Isabelle Preuilh, il
19 maggio.
Voto
7 ½