Il 27 agosto saranno 50 anni che Cesare Pavese se n'è andato. Suicida in un albergo di Torino. Solo. Come in fondo fu per tutta la sua vita. Lasciando un biglietto, accanto al suo corpo, che gridava tutta la sua disillusa amarezza (Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più. Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi.).
Quest'anno il suo paese natale, Santo Stefano Belbo, lo ricorda con una serie di iniziative, che si svolgono nei mesi di luglio, agosto e settembre, grazie anche alla collaborazione del Premio Grinzane Cavour.
Tra le altre segnaliamo, il 26 agosto, una 'veglia letteraria' che si concluderà con la proiezione del filmato tv Cesare Pavese poeta, realizzato dalla RAI.
Al di là della premiazione per il Premio Letterario Cesare Pavese e i dibattiti con grossi nomi della cultura, che sempre si sprecano in queste occasioni, suggeriamo, a chi ha la possibilità di passare da Santo Stefano Belbo, la visita del Centro Studi Cesare Pavese, fondato nel 1973 dall'Amministrazione Comunale. Danneggiato in seguito alle tristemente note alluvioni abbattutasi sulla zona nel novembre 1994, grazie alla collaborazione dei tanti amici ed estimatori di Pavese, ha ora una nuova sede presso la Chiesa sconsacrata dei Santi Giacomo e Cristoforo e l'annesso edificio nel centro storico del paese, con locali per la lettura, lo studio, gli incontri. All'interno si possono trovare libri e ricordi pavesiani restaurati, i fondi documentari e la biblioteca civica.
In paese è stata allestita anche una mostra-concorso sul tema 'Luoghi, personaggi e miti pavesiani' visitabile dal 6 agosto al 24 settembre.
Voto
7