Radiodramma, Il mistero delle falene morte, 2006
Radiodramma, L’uomo che raddoppiava i diamanti, 2005
Tranquilli, non vi diremo chi è
l’assassino, non vi sciuperemo il finale della cena con il morto più
cool di Firenze e dintorni. Se
non ci siete mai stati è la volta buona per farci un salto. Un traguardo
importante per la Compagnia
delle Seggiole. Gli inventori del Radio Giallo fiorentino, o meglio della
riproposizione in chiave moderna nel capoluogo toscano e
dintorni, hanno raggiunto la cinquantesima replica delle loro performance a
metà strada tra radio, racconto letterario in prosa, e teatro. Fabio
Baronti ed i suoi, le Seggiole appunto (Marcello
Allegrini, Fabio Baronti,
Francesco Bartoletti, Sandra Bonciani,
Marco Castagnoli, Massimo Manconi,
Silvia Vettori), si sono esibiti in molti locali fiorentini abbinando una cena
succulenta, con delitto annesso, ad un’ottima gastronomia locale: da
Baccus all’Uovo di Colombo a Vaglia, dall’Anastasia
a Mosciano alla Nana Muta, il Relais Certosa, il
Sotto Sotto di Bagno a Ripoli,
dalla Terrazza Brunelleschi dell’Hotel
Baglioni, a puntate fuori porta come il Garden di Siena, il
Castello della Scala di Terni, le Grotte d’Arno a Montespertoli,
al Pin Rose di Arezzo, all’Uccelliera di Pisa, le Stanze Ulivieri
di Montevarchi, addirittura un invito al prestigioso “Noir Festival” di Courmayeur. Sempre, ad
ogni latitudine, con enorme successo. Per la cinquantesima replica, in soli due
anni, le Seggiole saranno, il 20 e 27 ottobre, il 3, 10, 17, 24 novembre, e
primo dicembre al “Tre Corone” di Signa (Via di Castelletti 7,
055.8735280, 348.6046839; 40
euro). Quattro le produzioni che hanno in archivio, tutte
rigorosamente con
Ellery Queen come protagonista: “L’uomo che raddoppiava i diamanti”, “L’indizio invisibile”, “La
scomparsa di James Phillimore” e “Il mistero delle
falene morte”. Proprio quest’ultimo sarà l’oggetto dell’ascolto e della
suspense per gli avventori-spettatori che tra una portata e
l’altra saranno invitati a scovare gli indizi, il movente e l’assassino. Chi
indovina, nel minor tempo possibile, riceve una cena in premio. Sirene, buio in
sala. Un vecchio microfono, di quelli con la montatura
rotonda in metallo, luci soffuse. Si aprono i microfoni. Uomini in nero
con cravatta d’ordinanza gialla. Suspense. La parte più divertente è la lettura
delle motivazioni dei moventi dei possibili assassini
indicati dai partecipanti. C’è chi ha scritto che l’assassino era “l’uccellino
di Del Piero”, chi “Luciano Moggi”. Un rumorista, il bravissimo Vanni
Cassori, dietro le loro spalle, aziona
dal vivo tutti i segreti del mestiere per rendere ancora più veritiero ed
efficace il racconto in presa diretta. I passi sul prato
ricreati con la carta da pacchi, la pioggia con i ceci dentro un sacchetto di
nylon, uno stormo d’uccelli con un paio di guanti di plastica, corde
all’ormeggio con una bottiglia di plastica accartocciata, l’effetto treno con
carta vetrata e flauto, la rottura delle ossa con un finocchio spezzato. Ad
occhi chiusi sembra di essere cullati, davanti allo stereo o meglio di fronte
ad una vecchia radio in legno, “e sentire che la
guerra è finita”. La voce del maestro della scuola dell’infanzia Marcello
Allegrini (che impersona il padre di
Ellery) supera gli altri, è calda e vellutata ma sa anche
essere roca e solenne, impetuosa e perentoria. Da ascoltare e
sentire e vedere con le orecchie: per chi vuol lasciare, almeno per una sera,
la televisione spenta, e ricordare i tempi di Radio Londra.
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