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  14/05/2024 - 01:30

 

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False verità
Regia di Atom Egoyan
Cast: Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard; drammatico-giallo; Can./Gran Bret./U.S.A.; 2005; C.

 




                     di Paolo Boschi


Il viaggio di Felicia
False verità


Dall’omonimo romanzo di Rupert Holmes l’ombroso cineasta canadese d’origine armena Atom Egoyan – già autore di ardue traslazioni letterarie quali Il dolce domani e Il viaggio di Felicia – ha tratto un atipico giallo letterario che sa intrigare fino all’ultimo fotogramma rivelatore, nonostante una certa compiaciuta complessità temporale. Già, perché la storia, non a caso, vive di continui flashbacks, spesso parziali perché ‘raccontati’ attraverso il filtro della scrittura che, come madre letteratura insegna, solitamente ama avvincere attraverso ricostruzioni a tavolino della realtà, false verità, insomma. Protagonista di raccordo del plot è la giovane ed avvenente giornalista Karen O’Connor, ex bimba miracolata dalla poliomielite grazie all’aiuto ricevuto in seguito ad uno storico Telethon presentato anni prima dalla premiata coppia d’intrattenitori televisivi composta dall’impertinente Lenny Morris e dal flemmatico Vince Collins. Siffatto sodalizio s’infranse subito dopo il celeberrimo spettacolo, in seguito alla morte misteriosa di una giovane e bella fan del duo, l’aspirante giornalista Maureen, che aveva passato una notte di sesso e trasgressione con Lenny e Vince, subito prosciolti da ogni accusa. La bella Karen è per certi versi un doppio adulto della giovane vittima, essendo una giornalista che è riuscita a strappare un grosso contratto ad un editore per aiutare Vince Collins a scrivere la propria autobiografia, compreso la malaugurata notte di cui sopra. Mentre la protagonista fa ricerche per individuare in quale direzione possa annidarsi la verità, in aereo conosce casualmente Lenny Morris, restandone intrigata ed inquietata al tempo stesso. Le perversioni erotiche del disciolto duo non mancheranno di coinvolgerla sempre più all’interno di ciò che sembrerebbe soltanto un classico caso di depravazione da successo di massa, non fosse per quella enigmatica notte che tutti vorrebbero dimenticare o, forse, semplicemente possono ricordare soltanto da una limitata prospettiva. False verità prova a raccontarci questa storia ambigua in cui la verità pare inafferrabile e tutti sembrano potenzialmente colpevoli, tutti accettano l’immoralità come un banale contagio ambientale da showbiz. E’ un percorso all’insegna del doppio, in cui ci si trova continuamente davanti ad un bivio, dal punto di vista etico, temporale, narrativo, mentale, cromatico (i colori caramellosi dei Cinquanta a confronto con quelli acidi dei Settanta). Egoyan centellina la suspense in pratica dall’inizio alla fine, offrendoci gradualmente piccoli frammenti di verità che non ci consentono di abbracciare il quadro complessivo né, sostanzialmente, di congetturare ipotesi plausibili. Almeno fino all’ultima sequenza rivelatrice in cui, dopo tante verità false e fuorvianti, perfidamente ci propinerà l’unica verità vera, il più classico cliché del genere giallo, strizzando sornionamente l’occhio agli spettatori che si è divertito a confondere con efficacia dalla prima inquadratura.

False verità - Where the truth lies, regia di Atom Egoyan, con Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard; drammatico-giallo; Can./Gran Bret./U.S.A.; 2005; C.; dur. 1h e 47’

Voto 7½ 

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