Un lavoro da sogno, un giocatore di baseball bello-ricco-famoso come fidanzato, un appartamento fantastico, la promozione attesa da sempre a portata di mano: la vita di Lanie, giornalista televisiva sulla cresta dell’onda, sembra effettivamente perfetta, impeccabile e patinata (ma che importa, se non sa di vivere un’esistenza patinata?), finché la sinistra profezia di un barbone anacoreta che ci azzecca sempre non rimette tutto in discussione. Il vaticinatore senza tetto, che usa dispensare profezie a pagamento dall’alto di un comodino piazzato in una via del centro di Seattle, dichiara all’allibita Lanie che non otterrà il lavoro lungamente agognato a New York, aggiungendo in sovrappiù che nel breve volgere di una settimana è destinata a morire. La profezia, supportata da altre previsioni messe a segno, finisce per scardinare il muro di certezze di Lanie, che comincia a riflettere sul proprio sistema di valori e si avvia a tentoni verso una topica crisi esistenziale: a darle sostegno durante l’arduo cammino ci sarà il suo cameraman Pete, nonostante la breve storia intercorsa tra i due in passato all’inizio continui a mostrare evidenti strascichi. Ovviamente con simili presupposti la direzione narrativa di Una vita quasi perfetta non può che incanalarsi in un finale all’insegna del melodramma didascalico con morale preconfezionata, per quanto tutto sommato realistica: l’invito ad assaporare ogni giorno come se fosse l’ultimo non è certo la panacea per tutti i problemi che affliggono la caotica monotonia morale che caratterizza le metropoli contemporanee, ma può essere l’inizio per ritrovare gli affetti ed i valori veramente importanti. Comunque si consideri la cosa, il film di Stephen Herek si rivela piacevole ed a tratti perfino intrigante, recitato discretamente da tutto il cast, in particolare da un convincente Edward Burns. Nella colonna sonora spicca l’inossidabile (I can’t get no) Satisfaction, stonesiano grimaldello narrativo per scardinare la vera essenza dimenticata della protagonista, una Jolie troppo impeccabile per essere vera e dunque perfetta per intepretare il ruolo di una giornalista televisiva alla moda. Per una serata piacevole e disimpegnata ma non troppo...

Voto 7-