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  08/05/2024 - 07:05

 

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Confidence - La truffa perfetta
Regia di James Foley
Cast: Edward Burns, Dustin Hoffman, Rachel Weisz, Andy Garcia; thriller; Usa/Can./Germ.; 2003; C.
Il 'bidone' è servito...

 




                     di Paolo Boschi


L’idea, il giocatore, i compari, il merlo, l’esca, gli sbirri corrotti, il bidone: erano i termini tecnici de La stangata di George Roy Hill che, giusto trent’anni fa, cesellava uno strano mélange di commedia, azione e truffa successivamente destinato a grande forturna, in particolare negli ultimi tempi. Non fa eccezione in tal senso neppure Confidence - La truffa perfetta di James Foley, in cui l’autore di A distanza ravvicinata e Americani mostra di aver assimilato e fatto propria la lezione dell’illustre precursore – il cui film fu premiato, forse con eccessiva benevolenza, con sette Oscar –, lezione tutta incentrata sul carisma degli attori, sul ritmo, sull’imprevedibilità della storia, sulla suspense e sull’effervescenza dei dialoghi. Il tutto ovviamente aggiornato ai tosti tempi che corrono ed ambientato nello scenario ideale per una truffa, ovvero nel bel mezzo del calderone multietnico di Los Angeles. Il protagonista di Confidence è il giovane Edward Burns nei panni del geniale truffatore Jake Vig che, insieme ai suoi inseparabili tre compari, ci spiega l’atto finale di un bidone apparentemente riuscito: purtroppo i 150mila dollari rimasti sul piatto del raggiro in realtà appartengono ad un iperattivo boss locale di mezza età che ama farsi chiamare il “Re” ed è molto vendicativo (un Dustin Hoffman in grande spolvero). La ‘freddatura’ di un compare costringe Jack a scendere a patti con il Re, che dimenticherà lo sgarbo subito in cambio di una fetta della truffa ordita ai danni di una vittima da lui stesso indicata: un banchiere nato nel suo stesso quartiere verso cui il Re prova da sempre una radicata invidia. Jake giocoforza accetta, elabora un piano e recluta nella squadra, oltre al tirapiedi inpostogli dal Re, anche l’avvenente ladra Lily, che sarà l’aggancio per il merlo interno alla banca. Il piano, non originale ma fino ad allora mai riuscito a nessun collega di Jake, consiste nel far passare la sua squadra per una società hi-tech in cerca di un prestito milionario, ungere il banchiere giusto, incassare la cifra in una banca off-shore ai Caraibi. Le cose ovviamente andranno complicandosi per l’arrivo in città di uno zelante agente speciale fermamente intenzionato a catturare Jake Vig nel making of della truffa. Confidence è marcato da un incredibile ritmo sul fronte registico: l’obiettivo di Foley si sposta in continuazione a mostrarci la scena da diversi punti di vista, per poi passare alla sequenza successiva in genere senza soluzione di continuità, assecondando i pimpanti dialoghi che contrappuntano tutto il film. Ad ingarbugliare ancora di più la trama contribuisce la scelta di ricorrere ad una serie di lunghi flashbacks per tirare le fila della storia à rebours. La suspense è assicurata dallo stesso sviluppo dell’articolata truffa, che si alterna tra realistica progettazione ed immediata applicazione pratica: la bravura di Foley consiste appunto nell’estrema attenzione ad ogni singolo dettaglio, al più minuscolo richiamo tra una sequenza e l’altra, ed in fondo anche nella scelta di soluzioni intricatissime ma, tutto sommato, pratibili. Confidence funziona come un meccanismo ad orologeria oliato alla perfezione, in cui tutti gli ingranaggi fanno il proprio dovere con millimetrica sincronia. Una truffa davvero impeccabile, godibile e spiazzante fino all’ultima inquadratura.

Confidence - La truffa perfetta (Confidence), regia di James Foley, con Edward Burns, Dustin Hoffman, Rachel Weisz, Andy Garcia; thriller; Usa/Can./Germ.; 2003; C.; dur. 1h e 37'

Voto 7½ 

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