Viaggi di nozze
Ma che colpa abbiamo noi
L'amore è eterno finché dura

Il trait d'union dei tre episodi del quattordicesimo film di Carlo Verdone è appunto il viaggio di nozze, il matrimonio e la vita di coppia: per estensione il regista romano finisce anche per tratteggiare al contempo un efficace spaccato della società italiana, filtrata ovviamente dall’ottica privilegiata della famiglia. In Viaggi di nozze Verdone è riuscito ad affrontare i tre episodi utilizzando di volta in volta un registro diverso. La prima storia è raccontata attraverso la prospettiva grottesca: il professor Cotti Borrone con la sua eccessiva pignoleria porta all'esasperazione (ed alla surreale tragedia conclusiva) la povera Fosca, repressa gentil consorte. Nel secondo episodio, il più descrittivo, Giovannino e Valeriana (i personaggi più 'normali' di tutto il film) devono sopportare la logorante invadenza dei parenti prima di poter partire per la sospirata crociera nuziale. Dietro il plot del terzo episodio, senza dubbio il più divertente di tutto il film, si nasconde una riflessione sociologica non comune sulla vacuità dell’universo giovanile in rapporto ai valori di riferimento ed allo stesso rapporto di comunicazione di una coppia, genericamente basato su un vuoto di fondo: Ivano e Jessica, due coatti romani con il tic erotico del "famolo strano" (indiscusso tormentone di Viaggi di nozze), si sposano e partono per un tour di discoteche, per entrambi il non plus ultra del viaggio nuziale. Va da sé che, ritornati in casa, i due si rinchiuderanno in un dolce far niente esemplare, afasico, disperato. Nel cast brilla il talento trasformistico di Carlo Verdone che, oltre ai tre protagonisti, interpreta anche il frate logorroico che sposa la coppia del primo episodio.

Voto 7-