Joel Schumacher torna dietro la macchina da presa per raccontare una bella storia di denuncia, affogata nel sangue nel 1996 con l'assassinio di Veronica Guerin, giornalista d'assalto che nel volgere di pochi anni era divenuta una delle firme più famose dell'Irlanda con una serie di coraggiosi servizi diretti contro i narcotrafficanti locali, responsabili della piaga principale degli anni Novanta. Veronica Guerin ha l'impianto di un thriller nonostante la fine sia annunciata fin dalle prime drammatiche sequenze: subito dopo il regista americano ci racconterà con dettagliato piglio biografico il concatenarsi di eventi che ha condotto l'audace protagonista alla fine prematura, dal primo impressionante incontro con gli ambienti degradati dei tossicodipendenti fino al suo scioccante attentato su mandato del più scafato dei boss della droga. La peculiarità principale di Veronica Guerin consisteva nel provocare direttamente i criminali a casa propria, andando a cercarli nei loro ambienti per stimolare le loro reazioni: senza dubbio un atteggiamento intrepido, almeno pubblicamente, che contribuì moltissimo alla sua crescente notorietà ma che esponeva però a notevoli rischi la giornalista, peraltro madre e moglie felice, e la sua famiglia. In Veronica Guerin Schumacher le rende uno schematico ma sentito omaggio postumo, come postumi furono anche i numerosi correttivi alla legislazione irlandese per arginare la piaga della droga che la Guerin auspicò per anni dalle colonne del "Sunday Indipendent" senza mai vederli istituiti: la sua esecuzione colpì profondamente l'opinione pubblica stimolando una doverosa presa di responsabilità da parte del governo irlandese. Nel complesso un film di denuncia puntuale ma non entusiasmante. Da segnalare un gustoso cammeo 'calcistico' di Colin Farrell, già protagonista del precedente In linea con l'assassino.

Voto 6/7