Come succede di solito in Italia, i film che meriterebbero una distribuzione nelle sale, puntualmente non arrivano, favorendo spesso l'ingresso di pellicole di scarso rilievo. Questo film è un sacrosanto capolavoro che purtroppo nessun italiano potrà vedere, se non chi è in possesso di un lettore dvd multiregione; speriamo che in qualche festival ( vedi il Noir in Festival ) possa circolare. Stiamo parlando del ritorno alla regia dell'autore di JSA( grande successo in Corea ), che si lancia nell'impresa di costruire una pellicola con un budget di tre milioni di dollari, e con l'intento di arrivare al grande pubblico. Un film che ha creato intorno a se grandi aspettative di incassi, che purtroppo non è stato ripagato dal botteghino. Park Chan-wook si assume i rischi di un film estremo e sconcertante che non lascia nessuna speranza: Ryu è sordomuto, sua sorella è gravemente malata; le occorrerebbe un trapianto, ma in ospedale la lista d'attesa è lunghissima e per una clinica privata i soldi non sono sufficienti. Il giovane disperato per la sorte della sorella si rivolge a trafficanti di organi che gli propongono un affare: con i 10.000 won che ha a disposizione e la donazione di uno dei suoi reni, il trapianto per la sorella si può organizzare. E lui accetta. Dopo l'anestesia si sveglia, nudo, con un rene in meno.
Dopo la truffa, l'ospedale mette al corrente Ryu, comunicandogli che hanno un donatore , ma ci vuole una certa somma di denaro. Ma il giovane è rimasto senza soldi e ha perso anche il posto di lavoro, trovandosi in una situazione disperata. In balia degli eventi il ragazzo insieme alla sua fidanzata, che nasconde un'identità di terrorista, decidono di rapire la figlia di un imprenditore. Il caso vuole che la sorella di Ryu venendo a conoscenza dei fatti del fratello, si suicida, innescando un escalation di situazioni che porteranno incidentalmente la morte anche della bambina rapita, che condurrà il padre ad una vendetta senza remore di alcun tipo. Un film mozzafiato, che ci restituisce uno sguardo fermo e mobile su una situazione agghiacciante, che ci svela un paese in bilico ( che può essere rappresentato da qualsiasi stato occidentale ) che porta dentro sé un vuoto incolmabile, che nessun affetto potrà mai riempire: insomma non esiste un perdono possibile, e tutto si regola con il sangue e la violenza cieca. Un mondo privo di morale, sospinto verso un eco senza pace, che trova nelle parole del padre imprenditore rivolte a Ryu prima che lo uccida la chiave di lettura: " so che sei un bravo ragazzo, ma io devo vendicarmi", che riassume il senso del film. Una pellicola rischiosa, ma che contiene una forza cinematografica inaudita, che non è una semplice operazione esotica per accaniti fans del cinema orientale, ma è un'opera piena di vigore e coraggio che analizza spietatamente l'umanità del ventesimo secolo, senza moralismi. Un capolavoro da acquistare subito in siti come:
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Voto
9