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  08/05/2024 - 00:16

 

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Tutti pazzi per Mary
Regia di Peter e Bobby Farrelly
Cast: Cameron Diaz, Ben Stiller, Matt Dillon, Lee Evans, Chris Elliot; comico; Usa; 1998; C
Quando la comicitā č politicamente scorretta

 




                     di Riccardo Ventrella


Io, me & Irene
Tutti pazzi per Mary


Gli uomini preferiscono la bionda. Giustificati, se essa risponde allo scatenato nome di Cameron Diaz. Sfortunati, se debbono attraversare le titaniche peripezie descritte in "Tutti pazzi per Mary", ultimo prodotto della premiata ditta Farrelly&Farrelly, quelli di "Scemo e più scemo" (ovvero i fratelli Coen in acido perpetuo). Avviene che Ted sia ossessionato da Mary sin dall'adolescenza, quando, impareggiabile nerd (gustosissimo il flashback iniziale nel 1985), perde la possibilità di uno scambio erotico con lei a causa di un antipatico incidente con le proprie parti intime. Diventato adulto, decide di ritrovarla con l'aiuto di uno sgangherato detective, che rimane altrettanto folgorato. E la vicenda si complica, perché gli interessati alla dolce fanciulla si moltiplicano. Lontano dall'essere "demenziale" come "L'aereo più pazzo del mondo" o "Una pallottola spuntata", "Tutti pazzi per Mary" attinge alla comicità "National Lampoon", quella dei liceali, che ha dato al mondo capolavori come "Animal House". Senza avvicinare la genialità di John Landis, i Farrelly spingono sull'acceleratore delle allusioni sessuali sfrenate, sui dialoghi da barzelletta salace (leggermente purgati nella versione italiana), indulgono in situazioni da comica, si beano di irridere alcuni stereotipi della paranoia americana, dai serial-killer al politicamente corretto. Anzi, è sulla scorrettezza che il film fonda la propria forza, sulla parolaccia, su "quello che non bisognerebbe mai dire in società". Scorrettezza che poi si squaglia nella perfettissima figura di Cameron Diaz, dotata di perfettissimo lavoro, di fratello disabile cui accudire, di hobby, casa e fuoristrada bene in vista. Che male c'è ? Non vale la pena insistere, per cercare quel che nelle immagini non c'è: "Tutti pazzi per Mary" è evasione pura, con una colonna sonora divertente e uno stile visivo che ricorda le migliori serie televisive, da "Beverly Hills 90210" in giù, ed un sottofondo di commedia sentimentale classica, pronto ad emergere con prepotenza nel finale ("Qualcuno dovrebbe servire dei Martini", sentenzierebbe Woody Allen). Certe pause narrative inficiano a volte il ritmo, ma il cane in overdose di stimolanti o completamente ingessato rimangono pezzi da antologia, insieme alla ridicola parrucca del Ben Stiller adolescente e alle micro-magliette di Cameron Diaz, sempre più diva alla moda. Che il film vada preso per quello che è non l'hanno capito a sufficienza le migliori penne della cultura nostrana: per non volere sembrare snob, denunciano le infamie perpetrate da questo deleterio tipo di cinema. Lietta Tornabuoni sull'Espresso si lamenta che le majors americane producano simile paccottiglia (peccato che non faccia la stessa cosa con la paccottiglia di casa nostra), e il buon Enrico Brizzi dalle colonne di Repubblica tuona contro la volgarità di un film "destinato ai mocciosi". C'è qualcuno abbastanza onesto, in Italia, da voler considerare il cinema popolare come tale ? O dovremo rassegnarci a tal Carlo Verdone che, per rovinarci il gusto di ridere di fronte all'unica cosa che sa fare bene (cioè il coatto), vorrebbe farci credere che dietro a "Gallo cedrone" c'è lo spaccato sociologico dell'Italia contemporanea ? Sarà per questo che nessuno in Italia riesce a fare più un film comico decente? Tempi troppo seriosi corrono…

Tutti pazzi per Mary - There's something about Mary, regia di Peter e Bobby Farrelly, con Cameron Diaz, Ben Stiller, Matt Dillon, Lee Evans, Chris Elliot; comico; Usa; 1998; C

Voto 7 

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