Moon
Source Code

Lui si chiama Colter Stevens ed è un militare dell’esercito degli Stati Uniti, ma quando riapre gli occhi e si ritrova in un treno non ha minimamente idea di dove sia capitato: davanti a lui c'è una donna graziosa che si chiama Christina, nello specchio non vede il proprio volto ma quello di uno sconosciuto, lo stesso presente nei documenti che lo indicano come un insegnante di storia. Realizza di che si tratta quando si risveglia in una stanza buia e su uno schermo si sente impartire direttive da una donna che gli spiega che fa parte del progetto Source Code, per mezzo del quale si ritroverà proiettato negli ultimi minuti di vita di un insegnante morto di recente in un attentato su un treno che ha provocato una strage di proporzioni immani: il protagonista viene inviato indietro nel tempo, con otto minuti a disposizione per scoprire il colpevole e assicurarlo alla giustizia; non può cambiare quello che è già successo, ma può scoprire indizi per risolvere il caso ed impedire futuri attentati di portata ancora maggiore. In realtà dietro questa missione militare sperimentale si nasconde molto di più di quanto potrebbe sembrare a prima vista e ben presto, dopo tentativi in serie sempre finiti con l’inevitabile scoppio dell'ordigno esplosivo, il nostro eroe scoprirà di essere imprigionato nel suo ruolo senza apparente possibilità di scampo. Source Code è un convincente thriller futuribile con una trama ad incastri di hitchcockiana memoria ed una morale conclusiva che ci induce a riflettere sul prezzo che una perversa evoluzione tecnologica può comportare dal punto di vista etico (con l’eutanasia come tematica in tralice). Il giovane Duncan Jones, figlio d'arte di David Bowie, all’attesa seconda prova dietro la macchina da presa si conferma un regista di talento ed interessato a portare sul grande schermo storie non banali. Da vedere.

Voto 7