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  27/04/2024 - 06:29

 

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Le nominations all'Oscar 2002
Delusione per Moretti
Poche sorprese e tanta voglia di celebrarsi

 




                     di Luca Rotella


Le candidature all'oscar edizione 2002, oltre ad essere piuttosto prevedibili, lasciano il pubblico italiano con un emozione in meno, visto l'amara esclusione dalla cinquina come miglior film straniero de "La Stanza del Figlio" di Nanni Moretti. Il capolavoro del regista romano paga, seppur trasversalmente, lo strascico di polemiche di natura politica degli ultimi giorni e sappiamo quanto sia l'insofferenza a sinistra di Hollywood. Del resto da un mega party del cinema non ci si deve aspettare che una celebrazione dello star system e del mercato e dopo gli eventi tragici dello scorso settembre si privilegiano i titoli che anziché analizzare il dolore preferiscono trasfigurarlo mediante la favola o occultarlo con una buona farcitura romanzata; è sotto quest'ottica che si spiegano le tredici nomination per il primo episodio de "Il Signore degli Anelli" (miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attore non protagonista -I an McKellen, montaggio, fotografia, colonna sonora, miglior canzone, scenografia, suono, costumi, trucco, effetti visivi). Le scelte operate dai giurati dei Golden Globes sono in perfetta sintonia con quelle degli Academy, visto che sia "Moulin Rouge" di Buz Luhrmann che "A Beautiful Mind" di Ron Howard ottengono ben otto nomine tra cui entrambi per il miglior film, attrice protagonista, montaggio e trucco. Il thriller psicologico "In The Bedroom" di Todd Field conferma il ruolo di film rivelazione guadagnano ben cinque nomination nelle categorie più ambite e prestigiose: Miglior film, attore protagonista, attrice protagonista, attrice non protagonista e sceneggiatura non originale. Scorrendo la lista non si trova nessuna segnalazione che indica l'apertura dell'oscar verso film meno convenzionali, più sperimentali ed arditi, le uniche eccezioni sono "Memento" di Nolan inserito nella categoria miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio e "Mullholland Drive" in virtù della mano esperta e imprevedibile di David Lynch. Per il resto si prova piacere nel vedere le sette nomination dell'esercizio stilistico di Robert Altman di "Gosford Park" (miglior film, regia, attrice protagonista e non protagonista, sceneggiatura originale, scenografia, costumi) anche se si ha da subito, l'impressione che sia uno di quei film inseriti solo per accontentare i palati più fini, prevedendo già che di oscar se ne porterà a casa ben pochi. Non si tratta di riconoscere il talento della "mise en scene" di grande stile, altrimenti come spiegare la totale assenza de "La Maledizione dello Scorpione di Giada" di Woody Allen, che certamente non avrebbe sfigurato né nella categoria miglior regia o di miglior scenografia tantomeno in quella di migliore attrice grazie ad una straordinaria Helen Hunt. "Il fantastico mondo di Amelie" ottiene ben quattro candidature preannunciando la vittoria in quella di migliore film straniero, ben poche appaiono le possibilità degli altri film, il norvegese "Elling" di Peter Naess, l'indiano "Lagaan" di Ashutosh Gonariker,l'argentino "Son of the bride" di Juan José Campanella e il bellissimo "No man's land" del bosniaco Dannis Tanovic, l'unico che sembrava, inizialmente, potesse concorrere con "La Stanza del Figlio". Nessuna sorpresa nemmeno nelle due cinquine di migliore attore e migliore attrice protagonista dove dominano le star, nella categoria maschile, di cui per la prima volta appaiono nello stesso anno due interpreti di colore, concorrono Russell Crowe (A Beautiful Mind), Denzel Washington (Training Day), Sean Penn (I am Sam), Will Smith (Alì) e Tom Wilkinson (In the bedroom) nella femminile, invece, troviamo Nicole Kidman ( stranamente per "Moulin Rouge", mentre è stato totalmente ignorato "The Others"), Sissy Spacek (In the bedroom), Renée Zellweger (Il Diario di Bridget Jones) , Judi Dench (Iris) ed Halle Berry (Monster's ball), quest'ultima unica attrice poco nota al grande pubblico. L'oscar come miglior interprete non protagonista rappresenta più che il premio di lancio di una giovane promessa del cinema, la spinta decisiva verso una nuova carriera oltre che di un tardivo e riparativo riconoscimento,è stato così, in tempi recenti per Whoopi Goldberg, Robin Williams, Martin Landau, Michael Caine e Kim Basinger. Quest'anno ci provano Ethan Hawke (Training Day), Jon Voight (Ali), Ian McKellen, Marisa Tomei (In the bedroom), Kate Winslet (Iris) e Maggie Smith e Helen Mirren (Gosford Park).La Notte tra il 24 e il 25 marzo, Tele + che trasmetterà l'evento per i suoi abbonati, proporrà, quindi, la solita soporifera, prevedibile, autocelebrativa ma tecnicamente e televisivamente perfetta Notte degli Oscar.

Voto 5 

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