Maghi e viaggiatori
Regia di Khyentse Norbu
Cast: Tshewang Dendup, Lhakpa Dorji, Sonam Kinga, Sonam Lhamo, Deki Yangzom; commedia/avventura; Bhutan; 2003; C.
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La coppa
Maghi e viaggiatori
Khyentse
Norbu, il regista di Maghi e viaggiatori, è un lama buddista che si era
già imposto all’attenzione internazionale dirigendo un film a metà tra
documentario e fiction come il delizioso La coppa, in cui un
monastero tibetano si lasciava contagiare dalla passione per il calcio in
occasione dei campionati mondiali di Francia 1998. L’opera seconda, presentata
a Venezia 2004 nella sezione “Controcorrente”, conferma le promesse
dell’esordio ed esemplifica ancora più la grande padronanza della macchina da presa
di Norbu, già assistente di Bernardo Bertolucci
per L’ultimo imperatore. La storia alla base di Maghi e viaggiatori
è semplice ed efficace: un giovane funzionario statale amante dell’Occidente,
confinato da solo un mese in un ridente paese tra le montagne dove la vita
scorre ogni giorno uguale a se stessa, riceve infine l’agognata lettera che gli
consentirà di realizzare il suo sogno e volare in America in cerca di fortuna.
Entro tre giorni il protagonista dovrà raggiungere la città più vicina: purtroppo
perde l’unica corriera disponibile ed è costretto ad incamminarsi sperando in
un passaggio. In breve al funzionario prima si aggrega un venditore di mele,
quindi un monaco, infine un padre con la bella figlia diciannovenne. Per
allietare i momenti morti del viaggio, il monaco racconta a più riprese la
strana avventura di un giovane costretto dai genitori a studiare magia, con un
fratello minore (che vorrebbe studiare ma non può) che ascolta di nascosto le
sue lezioni e sperimenta su di lui una pozione magica: il fratello maggiore si
ritroverà sperduto nel mezzo di un bosco, accolto (senza troppo entusiasmo)
nella casa isolata di un vecchio e della sua giovane e bella sposa, una femme
fatale che lo farà ardere di passione e quindi lo spingerà a sbarazzarsi
dell’incomodo marito. Gli incontri di varia umanità lungo l’itinerario (e,
chissà, forse anche la magia esemplare della storia nella storia) mineranno non
poco il desiderio del funzionario di lasciarsi per sempre alle spalle il
proprio paese, anche perché nel frattempo è sbocciato qualcosa di tenero per la
più giovane compagna di viaggio. Prima produzione interamente
bhutanese della storia del cinema, Maghi e viaggiatori è un road
movie che cesella con una splendida fotografia le magnifiche attrattive naturali
del piccolo ed incontaminato regno protetto dalle cime dell’Himalaya. La
narrazione, lenta e preziosa, si alterna tramite mirabili passaggi tra il piano
reale dei viaggiatori e quello emblematico della storia nella storia, un piccolo
gioiello di amore e magia. Gli attori, rigorosamente non professionisti, si
rivelano tutti molto bravi, in particolare il protagonista ‘alternativo’:
capelli lunghi e sigaretta sempre tra le labbra, scarpe da tennis sotto la
tunica e stereo a mano sparato al massimo. Da non perdere.
Maghi e viaggiatori (Chang hup the gi tril nung - Travellers and Magicians), regia di Khyentse Norbu, con Tshewang Dendup, Lhakpa Dorji, Sonam Kinga, Sonam Lhamo, Deki Yangzom; commedia/avventura; Bhutan; 2003; C.; dur. 1h e 48'
Voto
7½
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