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  01/05/2025 - 22:27

 

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La coppa
Regia di Khyentse Norbu
Cast: Orgyen Tobgyal, Jamyang Lodro, Neten Chokling, Kunsang Nyima, Lama Chonjor, Godu Lama; commedia; Austral./Bhut./Can./Hong K./Fran.; 1999; C.

 




                     di Paolo Boschi


La coppa
Maghi e viaggiatori


Un piccolo, grande film che offre uno squarcio inedito di un monastero tibetano dell’esilio. Uno dei protagonisti è un giovane monaco che è rimasto contagiato dalle furtive visioni (da uno scalcinato televisore in bianco e nero) di alcune partite dei Mondiali francesi di calcio del 1998, perfino con la sua conoscenza immaginaria (e immaginosa) delle regole del gioco. Un po’ per volta riesce a procurarsi i posters dei più grandi campioni – «Quello è Ronaldo» spiega ad un confratello «ha la testa rasata come noi, ma non è un monaco» – e stralci di riviste sportive. Ed ha un sogno nel cassetto: assistere in diretta televisiva alla finale Francia-Brasile, ad ogni costo. E’ quello che riuscirà a fare estendendo il contagio pallonaro fra tutti i monaci e strappando il consenso definitivo al venerabile maestro che dirige il monastero. I soldi per noleggiare il televisore e l’indispensabile parabola arrivano dalle divertenti ‘tassazioni’ alle quali lui ed i suoi compagni sottopongono tutto il convento. Il film presenta momenti di humour davvero notevoli, particolarmente durante gli esercizi di meditazione inframmezzati dai commenti sull’ultima partita. La coppa è l’originale opera prima del regista bhutanese Khyentse Norbu: il film costituisce un evento storico a livello cinematografico, trattandosi del primo film in lingua tibetana realizzato da un regista che, nella vita di tutti i giorni, è un prestigioso Lama di tradizione buddista. Tra l’altro, particolare di non poco conto, la pellicola è stata realizzata all’insegna della più totale autenticità: come set principale delle riprese è stato infatti scelto il monastero di Chokling – situato ai piedi dell’Himalaya, nell’India settentrionale, una zona abitata per lo più da rifugiati tibetani – e gran parte del cast è composto proprio dai monaci del monastero, che sono stati costretti a sospendere le attività religiose per i due mesi necessari alle riprese. La coproduzione internazionale ha realizzato il film nel più ossequioso rispetto delle tradizioni locali: per scegliere attori, montatori, perfino il giorno del primo ciak, si è sempre deciso con l’aiuto degli antichi sistemi divinatori buddisti. E si è addirittura fatto ricorso alle preghiere rituali per avere un tempo clemente (e perché non mancasse l’elettricità). Il risultato è che La coppa è stata ultimata nei tempi e nei limiti del suo piccolo budget. Un film decisamente insolito, incentrato sulll’inedito connubio calcio-buddismo, che non mancherà di stupire ed entusiasmare: parola di uno che si è divertito perfino nella versione in lingua originale, con sottotitoli.

La coppa – Phörpa / The cup, regia di Khyentse Norbu, con Orgyen Tobgyal, Jamyang Lodro, Neten Chokling, Kunsang Nyima, Lama Chonjor, Godu Lama; commedia; Austral./Bhut./Can./Hong K./Fran.; 1999; C.; dur. 1h e 30’

Voto 7 

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