Ecco a voi la triste storia di Lady Georgiana Spencer, Duchessa del Devonshire, moglie infelice ma allo stesso tempo una delle figure più affascinanti, sofisticate ed influenti della propria epoca, indiscussa icona d’eleganza del Settecento e dintorni. La Duchessa, ispirato all’omonimo romanzo biografico di Amanda Foreman, è una sorta di biopic che ha non poche affinità con la triste storia di Diana Spencer, di cui Georgiana era un’antenata: il libro della Foreman, che uscì un anno dopo la tragica morte di Lady D, fece scalpore anche per l’ovvia connessione che subito fu istituita tra le due figure, entrambe imprigionate in un matrimonio con uomini incapaci di amarle ma amatissime dal pubblico, entrambe impegnate politicamente, entrambe punti di riferimento per la moda e per il gossip. La Duchessa prende avvio dal matrimonio (troppo) precoce che unisce un’entusiasta Georgiana ancora non diciottenne al Duca del Devonshire, più vecchio e caratterialmente più gelido di lei: per la protagonista l’illusione di un matrimonio fortunato dura finché si chiudono dietro di lei le dorate porte della sua nuova splendida residenza ducale, appena scopre il carattere spiccio e rude di un marito che sembra decisamente più interessato ai propri cani che a lei. In ossequio alla legge di Murphy, le cose andranno addirittura peggio: il Duca, insoddisfatto per l’apparente incapacità di Georgiana a dargli un erede maschio, non sembra farsi alcun problema a tradirla ripetutamente e tocca il fondo quando prima accetta in casa un’amica della moglie in difficoltà coniugali per poi sedurla con un ricatto affettivo ed infine costringere la Georgiana ad accettarla come concubina ‘ufficiale’. Tutt’altro discorso per la vita pubblica della Duchessa, apprezzata da tutti in società, amica intima di notabili e di intellettuali, sostenitrice dei Whigs (ed in particolare del rampante Charles Grey, suo futuro amante e primo ministro), madre devota dei propri figli (che infine la costringeranno a rinunciare al vero amore), costante modello della moda contemporanea per i suoi gusti stravaganti, amante del teatro e dei tavoli da gioco, beniamina del popolo. Il film di Saul Dibb ne ricostruisce la vita con un’attenzione ragguardevole sul fronte dell’ambientazione storica, aiutato da una magnifica fotografia, da impeccabili costumi e dal notevole cast in cui, più che la protagonista Keira Knightley (comunque molto brava), spicca la strepitosa interpretazione di Ralph Fiennes nei panni del personaggio del Duca, assai sgradevole ma misurato e fondamentalmente non malvagio. Da vedere.

Voto 7+