Kung fu panda
Kung fu panda 2
Se siete un panda
di duecento chili abbondanti ed aspirate a diventare un invincibile maestro di
kung fu, probabilmente la prospettiva di passare la vita a servire spaghetti
non è la più rosea che il destino possa offrirvi. È più o meno in questo modo
che si sente il buon Po, il corpulento panda protagonista dell’ultimo film
d’animazione della Dreamworks, insoddisfatto aiutante ai tavoli nel locale del
padre, sempre perso a sognare un radioso futuro di vittorie nella più letale
delle arti marziali, il kung fu. Un giorno, paradossalmente, una serie di
incredibili eventi porta il maestro Oogway, la venerabile tartaruga che ha
creato il kung fu, a scegliere il Guerriero Dragone, colui che dovrà difendere
gli animali della valle dalla minaccia del pericoloso leopardo Tai Lung, grande
kungfuista passato, per così dire, al lato oscuro della forza: la scelta cade,
apparentemente per caso (ma il caso, come scopriremo, non esiste), proprio su
Po, che non sembra affatto possedere il phisique du rôle da Guerriero
Dragone, come non crede neppure il braccio destro di Oogway, lo stizzoso
maestro Shifu, di cui Tai Lung è stato l’allievo più amato. La curiosa scelta
lascia perplessi anche i miti di Po, anch’essi allievi di Shifu, le cosiddette
Cinque Furie,ovvero Tigre, Gru,
Mantide, Vipera e Scimmia. Nonostante nessuno creda in lui, il buon Po, che non
brilla certo per autostima, cercherà d’impegnarsi a diventare il Guerriero
Dragone e meritare così di conoscere il contenuto della pergamena del potere
assoluto. Le cose, però, come sappiamo, non avvengono mai per caso, compresa la
strana scelta di Po, che si rivelerà più sorprendente – e più saggio – di
quanto mai ci aspetteremmo, almeno finché non imparerà a credere in se stesso,
perché quello che conta – e questo è il messaggio risposto della storia –
bisogna trovarlo dentro di noi. Kung fu
panda è un classico esempio di cartoon in perfetto stile
Dreamworks, interpretato da un protagonista simpatico, goffo ed insicuro ma con
un cuore d’oro. Il film si rivela un’intrigante parodia del genere wuxiapian, ma dotato di coreografie di kung fu in computer grafica che
potrebbero reggere il passo con quelle de La tigre e il dragone e
La foresta dei
pugnali volanti. Nel cast non mancano personaggi secondari ben
caratterizzati né il cattivo della situazione, apparentemente invincibile.
Vivamente consigliato sia per adulti che per un pubblico più verde.
Kung Fu Panda, regia di Mark Osborne e John Stevenson; animazione; U.S.A.; 2008; C.; dur. 1h e 35’
Voto
7½